sabato 18 gennaio 2020

IL GRANDE COMPLOTTO E IL MASANIELLO LOCALE

Quello che prevedeva lo scrittore solitario fin dall'inizio di questa legislatura comunale,   che sembrava una lunga  "marcia trionfale"  del Cesare Augusto locale,   si è purtroppo verificato:   è iniziata con grande anticipo sulla tabella di marcia la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali.     Sono schierati uno di fronte all'altro  (anche se  "fuori dai Palazzi"  devono esibire al popolo una immagine formale di unità di intenti  e  di compattezza)   due eserciti campali,   che vogliono prendere in mano il comando delle operazioni anche prima dei cinque anni che  "dovrebbe"  durare questa legislatura  (il Gufo utilizza non a caso la parola  "dovrebbe",    perchè alla luce degli ultimi eventi riportati con grande clamore dalle corazzate della Grande Informazione locale bergamasca  e  bresciana molti sono pronti a scommettere su un crollo anticipato   e  su un improvviso ritorno alle urne):   l'Esercito del Bene delle Grandi Famiglie importanti  e  disinteressate,   i benefattori che predicano Virtù  e  Buoni Sentimenti  a  tal punto che per il bene del paesello hanno scelto di  "saltare un turno"  per consentire la riconferma trionfale del Grande Imperatore  e  per impedire che il paesello potesse precipitare nelle mani della Lega oppure peggio ancora dei comunisti di  "Castelli Calepio Cambia",    quelli che fanno sempre festa quando suonano le campane,    contro l'Esercito del Male che sono  "gli ultimi fedelissimi"  di un Impero che vacilla vistosamente  e  che inizia addirittura a collassare e a crollare nella sua struttura portante,   quelli che non sono disposti a morire senza concedersi l'ultima battaglia,   quelli avventurosi  e  strampalati i quali pur di scongiurare l'ipotesi di farsi da parte sono pronti a rispondere e a reagire con la più incredibile delle provocazioni,   ossia quella di  "fare muro compatto"  e  arrivare al punto di farsi rappresentare da quel nome la cui discesa in campo farebbe letteralmente sclerare  e  "saltare sulla sedia"  mezzo paesello perchè farebbe la campagna elettorale più demagogica della storia del Regno dei Quattro Feudi,   partendo dal presupposto che  "la folla è femmina"  e  che il popolo può anche eleggerti  e  trascinarti trionfalmente sul balcone della Reggia di Villa Clorinda,   se sei capace di arringarlo con messaggi spregiudicati.

Dietro le vicende sensazionali  e  gli scandali  (reali  oppure  del tutto presunti  e  inventati)  di questi giorni di fuoco in cui il paesello è stato letteralmente trascinato  "a dare spettacolo"  sulla stampa locale,    emerge non solo la volontà di  "chiudere la vicenda"  con un Cesare Augusto scomodo perchè non manovrabile da chi da una vita intera è abituato  "da dietro le quinte"  (nelle segrete stanze  e  nei Palazzi del Potere reale)  a  menare il torrone  e  anche a  "menare il can per l'aia",    ma anche e soprattutto di liquidare l'intero gruppo  "storico"  del Cesare Augusto locale,   a  partire dal favorito numero uno alla successione che è il Pretoriano.  L'Esercito del Bene fa abilissima propaganda  e  ha totalmente cambiato la stessa agenda politica del paesello,   da cui di fatto sono totalmente scomparsi il progetto di realizzare la variantina alla S.P. 91  e  il progetto  "centro commerciale nuovo nell'area ex Fonderie Quintano",    facendo salire al primo posto nell'agenda la questione della ristrutturazione dell'Oratorio di Tagliuno,    molti di essi con abili e spericolate manovre fuori dai confini locali hanno determinato il collasso dell'immagine dell'Imperatore che era convinto di vincere la battaglia per la presidenza della Fondazione Calepio  e  che sui giornali locali ha parlato più volte di  "tradimento",    perchè è del tutto evidente che gli erano stati promessi sei o sette voti su dodici  e  al momento decisivo del  "sette a cinque"  conclusivo almeno una mano,   nel segreto dell'urna,   ha mandato allo sfascio quella promessa.     Una volta indebolito politicamente da quella bruciante sconfitta,    i rappresentanti dell'Esercito del Bene  "si sono seduti sulla riva del fiume"  aspettando con fiducia che alcune vicende del passato potessero riemergere in modo devastante  e  che la stampa locale facendo da megafono a tali eventi potesse amplificarne gli effetti trasformando il problema in scandalo,  al fine di seminare il panico all'interno del popolo,     e  adesso hanno in mano la grande occasione per ritornare al comando delle operazioni:    "Castelli Calepio Cambia"  reduce da due sconfitte elettorali consecutive non rappresenta più per loro una seria minaccia politica,   la sezione locale leghista è ancora nel marasma dopo la sconfitta recente delle elezioni comunali del 2019  e  non è ancora in grado di individuare un potenziale candidato vincente in caso di elezioni anticipate,    il Pretoriano potrebbe crollare a sua volta trascinato nel vortice dei rovinosi eventi di queste giornate bollenti  e  incandescenti,    ed esiste quindi un'ampia area dove andare a pescare e rastrellare migliaia di voti,    per vincere le elezioni con maggioranza trionfale nella Capitale TAUU,   dove il popolo è stato istruito a dovere dalla macchina della propaganda in servizio permanente effettivo.     Resta l'ultimo ostacolo,   ossia la situazione critica in cui versa la maggioranza attuale potrebbe fare precipitare gli eventi in modo imprevedibile  e  incontrollabile,    e  di fronte alla prospettiva di essere mandati tutti a casa  (perchè l'Esercito del Bene quando sarà schierato a battaglia,    in nome del  "rinnovamento"  e  magari della  "discontinuità",     potrebbe cadere in tentazione di chiedere agli altri  "il sacrificio"  di saltare un turno),    potrebbero essi stessi rovesciare all'improvviso il tavolo da gioco  e  procedere a congedare tutti entro pochi giorni,     anche prima di approvare la variante generale al P.G.T.  la cui deliberazione in aula consiliare era prevista per il mese di marzo,   e  affidare la  "madre di tutte le battaglie"  a un Masaniello spregiudicato  e  incosciente pronto a trascinare di nuovo il popolo nell'avventura con una predicazione  "a rotta di collo"  e  a gettare benzina sul fuoco puntando sulla  "voglia di secessione"  di alcune frazioni  "ribelli"  che non ne possono più del dominio della Capitale.     Potrebbe quindi essere in arrivo  "un Salvini locale",    non leghista  e in grado di utilizzare i social network con la stessa velocità con cui il Capitano nazionale dilaga sulla  "Bestia"  e  di dare inizio alla promessa della moltiplicazione dei pani e dei pesci  (quella che funziona da sempre in qualsiasi campagna elettorale),    e che non avrebbe la minima remora a trascinare la situazione a una competizione a quattro liste  e  che avrebbe come unico programma quello di fare crollare i Palazzi del Potere,    perchè se deve morire Sansone è giusto trascinare insieme a lui nell'infelice destino tutti i Filistei che lo hanno portato alla rovina;   dopo il Grande Imperatore,   potrebbe irrompere definitivamente sulla scena il suo  "clone"  e  riprendere il filo del discorso dallo stesso punto in cui esso sarà bruscamente interrotto    



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