Il Consiglio Comunale era stato convocato per la serata del 26 febbraio alle ore 18:00, con importantissimi argomenti all'ordine del giorno, ma poi (dopo la pubblicazione sull'albo pretorio "on line" del sito internet del Comune di Castelli Calepio dell'avviso di convocazione della seduta dell'organo consiliare) nel fine settimana più drammatico della storia recente della Regione Lombardia ha fatto l'irruzione sulla scena "l'emergenza corona virus", che è precipitata e degenerata in sole 24 ore costringendo il governo nazionale e i governatori delle due principali Regioni del Nord Italia a decretazioni di urgenza, e tutte le principali Federazioni Sportive (F.I.G.C., Federbasket, FIPAV e C.S.I.) a deliberare sospensioni dell'attività in condizioni di assoluta urgenza ed emergenza sia a livello di manifestazioni sportive nazionali che locali, sia per lo sport professionistico che per quello dilettantistico; il sindaco di Chiuduno addirittura ha disposto non solamente la sospensione delle partite, ma anche delle sedute di allenamento nei luoghi pubblici.
Secondo il Gufo tutto ciò è largamente insufficiente, è chiaro che prima o poi si dovrà arrivare a una vera e propria "moratoria fiscale" per queste due Regioni perchè sarebbe da irresponsabili e da folli continuare a chiedere il versamento delle tasse alle scadenze "di legge" nel momento in cui si arriva a disporre la sospensione dello svolgimento delle attività produttive, ma "restando nel paesello" il Gufo chiede in modo pressante che sia rinviata di due settimane la seduta di Consiglio Comunale del 26 febbraio. Nelle prime fasi di una emergenza sanitaria, è assolutamente necessaria la presenza sui territori comunali di un'autorità pubblica pienamente operativa (che non può essere altro che il Sindaco, "primo responsabile" della tutela della Salute e della Pubblica Sicurezza, coadiuvato dalla sua Giunta e dagli assessori oltre che dai funzionari responsabili dei servizi e dai consiglieri comunali delegati), non "distratta" e condizionata da richieste di dimissioni dalla carica elettiva, e quindi siccome siamo indiscutibilmente nelle condizioni di "necessità e urgenza" di agire previste dalle leggi nazionali e dalla Costituzione, peraltro a causa di un evento che era imprevedibile nella sua drammaticità e nella rapida estensione della sua gravità e soprattutto che non dipende dalla volontà oppure da eventuale negligenza del sindaco e della propria Giunta Comunale, il Gufo accetterà (anzi si fa promotore con richiesta pubblica) questa misura draconiana e che non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti di Castelli Calepio. Se Benini ha convocato con ridicola procedura di urgenza una seduta consiliare in cui si doveva discutere della eventuale decadenza dalla carica di una consigliera di minoranza, egli ha il potere (e secondo il Gufo IL DOVERE) di procedere con ancora maggiore urgenza a disporre il rinvio della seduta consiliare, e alla convocazione ancora più rapida e immediata (magari per quella serata di mercoledì 26 febbraio) di una seduta straordinaria di Giunta Comunale nella quale si devono rendere operative con la massima velocità e su tutto il territorio comunale le disposizioni che nelle prossime ore saranno emanate dal Governo nazionale, dalla Regione Lombardia e da tutte le autorità sanitarie di tutti i livelli della Pubblica Amministrazione
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