Partiamo da una premessa fondamentale che tiene in piedi tutto il discorso di questo post: la "vicenda eternit a Quintano" è già in Procura della Repubblica di Brescia (questo non è un mistero e nemmeno un segreto, è una notizia che è stata pubblicata da diversi giornali locali, compreso l'Eco di Bergamo, nelle pagine di cronaca), che proprio nei giorni immediatamente precedenti il Natale ha acquisito documentazione in Comune per mezzo del Nucleo Operativo dei Carabinieri, e che ha avviato indagini arrivando a iscrivere alcune persone nel registro degli indagati. Su quella vicenda specifica è stata emessa una ordinanza sindacale in data 4 settembre 2019 che fino al momento in cui è stata presentata l'interrogazione da parte dei consiglieri di minoranza era rimasta "lettera morta", il Consiglio Comunale nel quale è stata discussa quella vicenda (quello di mercoledì 26 febbraio 2020) si è svolto "a porte chiuse" a causa della "emergenza Corona Virus" sul territorio della Regione Lombardia, su quel punto è stata votata a maggioranza la segretezza, la stessa documentazione che è stata consegnata ai consiglieri interroganti (a parziale risposta delle domande oggetto della interrogazione) è stata sigillata in busta in cui il contenuto è segreto; il verbale stesso non potrà descrivere (nemmeno per riassunto) domande e risposte proprio perchè il contenuto della conversazione è stato dichiarato segreto.
Esce quindi definitivamente di scena "la politica locale" che ovviamente non se ne può più occupare, dal momento che non può informare i cittadini di quanto è accaduto in aula consiliare, ed entra definitivamente in scena la Procura della Repubblica di Brescia. Da oggi in avanti tutte le informazioni su quella vicenda finiranno inevitabilmente nelle mani della Magistratura perchè c'è una indagine in corso con persone iscritte sul registro degli indagati, il giudizio finale di merito su quella vicenda sarà fornito dalla Magistratura che avrà il compito di stabilire le responsabilità delle persone direttamente coinvolte nella vicenda; la politica locale (a partire ovviamente da chi ha il compito di amministrare il paesello, avendo solo la maggioranza responsabilità di governo dirette e potere decisionale) "dichiara fallimento politico" perchè non è stata in grado di risolvere il problema che si sta trascinando avanti senza alcuna soluzione concreta addirittura da sei / sette anni, e "passa di mano in mano" la questione nelle mani della Procura della Repubblica di Brescia proprio perchè non è stata in grado di decidere nei modi e nei tempi determinati dalla politica stessa, incapace addirittura di fare rispettare il contenuto di un'ordinanza sindacale nel termine stesso indicato in quel documento, e tutte le volte che la politica fallisce nel proprio compito a essere sconfitti sono i cittadini, che vedono allungarsi i tempi della soluzione dei loro problemi e sono costretti ad assistere a situazioni poco trasparenti come "le riunioni a porte chiuse con contenuto segreto" e il "palleggio delle responsabilità" che si concretizza, anche in questi giorni e anche su questa vicenda, nel solito triste (e soprattutto "trito e ritrito") "scarica barile all'italiana"
Nessun commento:
Posta un commento