GLI SCERIFFI sono gli ultras del "tutti a casa", del "metodo cinese", dei sacrifici a oltranza fino all'estate; per ora non ci hanno salvati dal COVID19, ma certamente l'applicazione dei loro metodi fatti di restrizioni rigidissime e di limitazioni estreme alla libertà di movimento fino a tutto il mese di maggio (magari anche nel mese di giugno) sono simili a quel dottore che all'uscita dalla camera operatoria disse "l'operazione è riuscita, la malattia non c'è più ma il paziente nel frattempo è morto". E' fisicamente impossibile blindare in casa diversi milioni di cittadini per un tempo superiore a quello "emergenziale" che può durare qualche settimana, al massimo due mesi; dopo un certo limite di tempo (a causa delle conseguenze psicologiche delle restrizioni, del venire a mancare delle entrate necessarie per sopravvivere e di altri fattori facilmente immaginabili) tutti gli inviti a "restare a casa" diventeranno "carta straccia" perchè una larga parte della popolazione preferirà uscire dalle quattro mura (correndo il rischio di essere contagiata dal COVID19) per tornare a lavorare, e a vivere, evitando la lenta agonia della morte per fame. E' facile quindi immaginare che le limitazioni e restrizioni attuali, come è logico in questa fase di emergenza sanitaria, possano essere prorogate fino alle vacanze di Pasqua (e secondo il Gufo anche fino a fine aprile, per evitare insidiosi assembramenti di persone nei "ponti festivi" del 25 aprile e del 1° maggio), ma poi dovranno essere gradualmente e lentamente allentate, una alla volta, a partire da quelle riguardanti il ritorno alle attività lavorative fino ad arrivare a quelle "tradizionali" della vita sociale e di relazione come la possibilità di tornare a frequentare le scuole, i luoghi delle attività sportive, i cinema, i teatri, i musei, le biblioteche. "L'arma finale" che decreterà la sconfitta degli "sceriffi" si chiama delega fiscale Modello F24: malgrado l'emergenza ha fatto saltare tutti i parametri contabili dell'Unione Europea ("rottamando di fatto" il "fiscal compact", il "patto di stabilità", il "rapporto tra debito pubblico e P.I.L." che negli anni del Governo Monti sembravano dogmi indiscutibili se non addirittura "il Verbo") e ha convinto le istituzioni europee come la Banca Centrale Europea a ripristinare politiche monetarie espansive di acquisti di quantità illimitate dei titoli di debito degli Stati più duramente colpiti dall'emergenza sanitaria, malgrado anche negli stessi Stati Uniti di America siano state approvate politiche monetarie e di bilancio espansive fregandosene dell'aumento del debito pubblico che ne sarà la immediata conseguenza, uno Stato non può sopravvivere senza mantenere un minimo di entrate fiscali e contributive che possono essere garantite solamente se le aziende (e i lavoratori) sono messi nelle condizioni di riprendere l'attività, e ciò non può avvenire se le persone restano "blindate in casa" per più di due mesi. Se la gente non lavora, non produce reddito e non può pagare tasse e contributi: è quindi impensabile uno scenario di uno Stato "Babbo Natale" che per diversi mesi paga pensioni, casse integrazioni, indennità varie senza incassare nulla.
L'ALTRO MATTEO (RENZI) dice cose ovvie e di puro buon senso, e come tutti coloro che dicono cose ovvie coloro che li ascoltano si stracciano le vesti, si scandalizzano. La prima ovvietà che "l'altro Matteo" (Renzi) dice è che l'evoluzione della pandemia COVID19 prevede tre fasi, la prima di emergenza sanitaria (è quella attuale), una fase di ripresa dopo la fine della crisi sanitaria, ma in mezzo ci sarà una fase "intermedia" in cui dovremo imparare a convivere con il virus; secondo l'ex Presidente del Consiglio infatti fino a quando non sarà conclusa la fase di ricerca scientifica (con l'individuazione e la sperimentazione della cura, la validazione del vaccino oppure del farmaco che si acquisisce solo dopo che in diversi casi la cura si è dimostrata efficace, e infine la larga distribuzione della cura almeno alla parte maggioritaria della popolazione italiana) si dovrà andare avanti con una fase in cui dovremo uscire dalle nostre abitazioni (per gradi successivi, con le dovute cautele) e riprendere la vita lavorativa, sociale e di relazioni perchè in caso contrario (quello di chi vorrebbe procrastinare "a tempo indeterminato" la fase delle persone "blindate nelle proprie abitazioni") le persone non morirebbero più di malattia, ma ci sarebbe una strage ancora peggiore (anche come quantità di vittime) per le conseguenze della miseria economica, delle chiusure delle aziende che a quel punto aprirebbero (in alcuni settori) una crisi irreversibile e catastrofica nelle dimensioni. "L'altro Matteo" (Renzi) suggerisce di spendere bene questo mese di restrizioni e limitazioni non programmando proroghe e ulteriori "provvedimenti da sceriffo", ma semmai programmando le riaperture (stabilendo quindi in ordine cronologico quali restrizioni allentare, quali precauzioni mettere in atto per riprendere in sicurezza le varie fasi della nostra esistenza) e iniziando ad "aguzzare l'ingegno" ad esempio chiedendo ai Comuni di sfruttare questa fase di strade praticamente vuote e totalmente prive di traffico per fare quelle piccole manutenzioni del territorio che sono necessarie e che vengono sempre rinviate al futuro, riaprendo (con le dovute precauzioni) le librerie oltre le edicole, iniziando già dopo le vacanze di Pasqua a "riportare alla vita" quella larga parte della popolazione che sta iniziando a vegetare passivamente chiusa nella propria abitazione.
La situazione generata dal quarto modulo di autocertificazione cartacea prodotto in meno di tre settimane da una burocrazia fuori dalla realtà e fuori dal mondo (che sarebbe grottesca, se lo scenario generale non fosse tragico) dimostra quando è risibile pensare di affrontare una emergenza come questa producendo scartoffie; invece di perdere tempo in queste puttanate da "sacerdoti della scartoffia" sarebbe più produttivo già da oggi iniziare a progettare il domani, e certamente una delle riforme da fare sarà quello di rafforzare i settori pubblici strategici (Ricerca Scientifica, Istruzione, Sicurezza e Sanità Pubblica) ma al tempo stesso dimezzando gli adempimenti inutili, le leggi e le leggine, i cavilli, le circolari e i moduli cartacei. Nel nuovo mondo che verrà sia "dopo COVID19" che nella fase di "convivenza forzata" con il virus, la sostanza deve tornare a prevalere sulla forma, e non è più possibile bloccare le persone e la loro Vita a causa di un modulo che cambia una riga, oppure che aggiunge un articolo di legge che nella maggior parte dei casi non sarà altro che una "grida manzoniana"
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