BIELORUSSIA, il "Padre della Patria" (appena auto nominato presidente "a vita") Alexander Lukashenko ha deciso che il "Corona Virus" è solo una psicosi. Per due settimane a Minsk e in tutte le altre città la vita è andata avanti regolarmente, con bar e ristoranti ancora aperti, si sono giocati regolarmente il campionato di hockey su ghiaccio e le prime due giornate del campionato di calcio di Serie A, "a porte aperte" (uniche forme di precauzione il controllo della temperatura corporea dei tifosi all'ingresso, e due sanificazioni settimanali degli stadi); peraltro la Serie A bielorussa è iniziata con risultati sorprendenti, le due super favorite Dinamo di Minsk e Bate Borisov (che in pratica negli ultimi dieci anni hanno monopolizzato i campionati vincendoli sempre) sono ancora ferme a zero punti con due sconfitte. Il presidente stesso si esibisce in maglietta e bastone in mano mentre gioca a hockey su ghiaccio, e suggerisce come rimedio contro il "Corona Virus" di andare a lavorare nei campi guidando i trattori, di bere vodka "a rotta di collo" e di fare tante saune. Poi per fortuna "il Padre della Patria" torna in sè, parla con l'ambasciatore cinese a Minsk e inizia a prendere misure un po' più restrittive, anche se per il momento la vita prosegue incredibilmente a ritmi "normali".
LA SVEZIA "RACCOMANDA" (SENZA DIVIETI), i bar e i ristoranti sono ancora aperti, e anche i parchi (le uniche misure introdotte sono il divieto di assembramenti di più di 50 persone e l'obbligatorietà del servizio al tavolo, oltre alla chiusura di alcune scuole), per il resto tutto il sistema si basa su "raccomandazioni" sanitarie più che su imposizioni e divieti. Il primo ministro dice che "non si possono fare leggi per vietare tutto" e che si fida "del senso morale che ci si aspetta da ogni persona, anche senza che glielo si insegni", che bisogna bilanciare la minimizzazione dei rischi di salute con l'impatto economico di misure più drastiche di contenimento sanitario, e ha sottolineato l'importanza fisica e mentale di "fare attività all'aria aperta". Le persone si adeguano da sole (si sono dimezzate le presenze nelle strade e sono crollate del 50% le presenze delle persone sui mezzi di trasporto pubblici), molti sono i "single" (e quindi vivendo da soli in casa non possono contagiare sè stessi), le distanze tra i paesi e la densità di abitanti per kmq. sono lontanissime da quelle italiane; infine, in Svezia (come del resto in tutte le nazioni del Nord Europa) il tele lavoro e la possibilità di lavorare da casa è molto più diffusa rispetto all'Italia, già da diversi anni.
BRASILE, in barba alle misure restrittive prese dal suo stesso Ministro della Sanità il presidente Jair Bolsonaro, che si auto definisce "un uomo di 65 anni con un passato da atleta", continua ad andare in giro per le vie della capitale, chiede la riapertura delle attività produttive, afferma che COVID19 è poco più che un raffreddore, che il 90% della popolazione brasiliana se la caverà senza problemi perchè è già immunizzata. E mentre lui è forte di queste sue convinzioni scientifiche, la situazione sta precipitando e il numero dei "singoli casi" è già salito in modo esponenziale.
UNGHERIA, grazie all'emergenza sanitaria "Corona Virus" il presidente Viktor Orban è riuscito finalmente a realizzare il suo sogno: si è fatto votare (a larga maggioranza) dal Parlamento "i pieni poteri a tempo indeterminato per la gestione dell'emergenza" con la postilla che sarà lui stesso a decidere quando l'emergenza sarà finita. Nella formuletta dei "pieni poteri" è prevista anche la possibilità di chiudere il Parlamento e di sospendere "a tempo indeterminato" le elezioni.
Non siamo tutti uguali, nel mondo, nemmeno di fronte alla pandemia; e non sono i politici italiani quelli che hanno affrontato la vicenda in modo più stravagante rispetto agli altri. L'Italia è stata quella (in ordine cronologico di evoluzione degli avvenimenti) che è stata colpita prima delle altre nazioni: molte di esse hanno ironizzato pesantemente (e continuano a ironizzare), vivendo con estrema incoscienza i momenti in cui la tempesta è in arrivo, e ahimè la velocità di diffusione della pandemia è talmente forte da provocare veri e propri "giri di valzer a 360 gradi" che fanno precipitare nel ridicolo quei presidenti che fino a due settimane fa (alcuni ancora poche ore fa) erano baldanzosi e sicuri di sè, e che di fronte alla forza inevitabile degli eventi devono correre al riparo in modo precipitoso, e del resto anche in Italia è rimasto "l'ultimo degli irriducibili" (il presidente della Lazio Lotito) che chiede a gran voce di portare a termine il campionato di Serie A, proprio nel momento in cui tutte le Federazioni sportive stanno studiando la formula di dichiarare conclusi "per causa di forza maggiore" i campionati (e nel momento stesso in cui si rinviano addirittura di un anno eventi internazionali come le Olimpiadi, i campionati europei di calcio oppure il Giro d'Italia)
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