martedì 31 marzo 2020

NELL'EMERGENZA, LA POLITICA LOCALE DI CASTELLI CALEPIO (CON LE SUE FRAZIONI E FAZIONI) E' STATA MIGLIORE DELLA POLITICA NAZIONALE

Il paesello  (di solito litigioso,   nelle sue quattro frazioni  e  nelle sue infinite fazioni)  è stato di gran lunga migliore,    in questo ultimo mese,   delle faide che purtroppo vanno ancora in scena a livello di politica nazionale.     Dopo il Consiglio Comunale  "a porte chiuse"  del 26 febbraio,   per qualche giorno la battaglia politica a livello comunale è proseguita,   ma è immediatamente cessata in data 8 marzo,   quando il decreto del Governo nazionale ha dato origine alle misure restrittive  e  alle limitazioni che non solo sono ancora in vigore,    ma che saranno prorogate probabilmente fino alla fine del mese di aprile.      In quel fine settimana  (in cui emergeva in modo evidente tutta la drammaticità dell'emergenza,   soprattutto nella Provincia di Bergamo  ma  anche a Castelli Calepio)   le due liste di minoranza Lega  e  "Castelli Calepio Cambia"  hanno immediatamente cessato qualsiasi tipo di polemica  e  di critica nei confronti della maggioranza politica che amministra il paesello,    senza bisogno del suggeritore,    consapevoli che il compito che attende il sindaco,  la Giunta Comunale  e  tutti i funzionari comunali è immenso  e  immane;    nessuno può mai essere preparato a gestire una simile emergenza,    soprattutto quando è un amministratore locale.     Sono immediatamente state sospese tutte le piccole  e  grandi polemiche che alimentano  "in tempi normali"  la discussione politica di un paesello,    tutti i principali protagonisti si sono rinchiusi nel loro silenzio,    le stesse cronache locali dello scrittore solitario hanno descritto il dolore,   il silenzio,   la speranza,   le angosce di un paesello;   era troppo grande il lutto,   imprevedibile nelle sue dimensioni,    per essere assorbiti da altre preoccupazioni che non fossero quelle di cercare di limitare i danni,     di piangere per i nostri concittadini che purtroppo ci hanno lasciato,    di pregare per chi sta lottando per la sopravvivenza perchè colpito duramente dal  "Corona Virus".     La Vita per una volta ci ha costretti a fare una scaletta delle priorità in poche ore,   a distinguere ciò che era importante  (ma non grave)  da ciò che è essenziale;    e  siccome la popolazione è consapevole che una volta conclusa l'emergenza sarà necessario ricostruire un tessuto economico  e  sociale che a quel punto potrebbe versare in condizioni devastanti,    ha preferito non lasciarsi andare in proclami inutili,    in sceneggiate demagogiche che non sarebbero servite a nulla.    In Italia va avanti  (purtroppo)  senza soste l'incredibile  "scarica barile"  tra alcuni ministri  e  alcuni governatori regionali,   si va avanti a colpi di proclami  e  di slogan,    non sono venute a meno certe litigate  e  sceneggiate del tutto evitabili in uno scenario  e  in un contesto così drammatico;    Castelli Calepio  (per fortuna)  ha scelto l'armistizio,   almeno nella fase più grave dell'emergenza sanitaria,    e  proprio in virtù di questa scelta,   possiamo dire  (per una volta)  che la classe politica del paesello delle quattro frazioni  e  delle infinite fazioni è stata molto più unita  e  decisamente più seria del teatrino della politica italiana        

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