martedì 24 marzo 2020

IL GUFO IN QUARANTENA E LA NOSTALGIA DELL'OLANDA / HO VISTO I VIDEO BELLISSIMI DEL CAPOLAVORO PIU' BELLO DELLA STORIA DEL CALCIO, LA "EUROPA LEAGUE 2002" DELL'ARTISTA PIERRE VAN HOOJDONK

Può un uomo,   in uno sport di squadra come il calcio,   vincere praticamente da solo una competizione europea di altissimo livello come la  "Europa League",    giocando peraltro in una squadra che non era per nulla la favorita della competizione?     Il calciatore preferito dal Gufo ci è riuscito,   l'artista del calcio ha disegnato  (in nove partite)  il suo capolavoro solitario.     Pierre van Hoojdonk giocava nel Feyenoord di Rotterdam,    squadra olandese che si esibiva nel mitico stadio  "De Kuip"   (la traduzione dall'olandese è  "la vasca"),    catino olandese sempre strapieno di tifosi in grado di contenere fino a 51 mila spettatori.     Pierre è entrato in scena nei sedicesimi di finali,    partita contro i tedeschi del Friburgo che si erano portati in vantaggio due a zero ribaltando la situazione della partita di andata  (vinta in casa dal Feyenoord con il risultato di uno a zero).     Calcio di punizione praticamente posizionato sulla linea del fallo laterale,   tutti si aspettano un cross al centro dell'area  ma  "l'artista dei calci di punizione"  si inventa una traiettoria impossibile che con un effetto micidiale va a infilarsi proprio sotto l'incrocio dei pali,   il Feyenoord segna il gol del due a uno che pareggia la situazione  (ma gli olandesi avevano il vantaggio del gol segnato in trasferta)   e  poi prima che la partita finisca arriva anche il gol del due pari,   qualificazione agli ottavi di finale conquistata proprio quando tutto sembrava perduto.   Tocca agli scozzesi dei Rangers Glasgow capitolare negli ottavi di finale,   pareggio in Scozia  ma  poi nella partita che si gioca allo stadio  "De Kuip"  la squadra britannica passa per prima in vantaggio.    Ci pensa ancora Van Hoojdonk con due calci di punizione in sei minuti  (dal 34'  al 40'  minuto):    il primo giubila il portiere con traiettoria  "a foglia morta"  che sale  e  poi scende infilandosi nell'angolino,    il secondo è un tiro maligno che rimbalza davanti al portiere scozzese  e  lo beffa.    Da zero a uno si passa al due a uno per gli olandesi,   poi arriva il terzo gol  e  quando i Rangers Glasgow reagiscono  e  segnano un altro gol ormai è troppo tardi,   finisce tre a due  e  il Feyenoord si qualifica ai quarti di finale.

L'avventura è a un passo dal concludersi tragicamente nel  "derby olandese"  contro il P.S.V.  di  Eindhoven,    perchè dopo il pareggio  (uno pari)  in trasferta il Feyenoord subisce un gol in casa  e  vacilla vistosamente,   più volte sembra sul punto di crollare.     Un pallone recuperato nella bolgia dei minuti finali della partita  (quando mancano pochi secondi alla scadenza del 90'  minuto,    prima dell'inizio dei minuti di recupero)   consente un cross al centro dell'area dove con elevazione ai limiti della fantascienza  e  soprattutto un colpo di testa  "a pallonetto"  Van Hoojdonk sale sopra tutti gli avversari,   colpisce la palla in modo beffardo  e  implacabile  e  il portiere della squadra di Eindhoven,   oltre a un difensore che era posizionato sulla linea di porta per evitare il peggio,    sono sorpresi dalla micidiale traiettoria del pallone.    Si va prima ai tempi supplementari  e  poi ai calci di rigore,   il portiere del Feyenoord Zoetebier para il terzo calcio di rigore della squadra ospite  (mancava il rigorista  "specialista"  Van Bommel,   autore del gol del vantaggio  e  poi espulso nella bolgia dei minuti in cui il Feyenoord pressava alla ricerca del pareggio),    nessuno sbaglia  e  si arriva sul risultato di quattro rigori segnati a testa prima dell'ultimo tiro,   quello decisivo.    Lo batte ovviamente Pierre van Hoojdonk con una rasoiata nell'angolino,    il portiere intuisce ma la palla entra in rete  e  la squadra di Rotterdam irrompe trionfalmente in semifinale.    Nella semifinale tocca all'Inter crollare e collassare sotto i colpi del fenomeno olandese:   nella partita di andata a Milano un cross rasoterra di Van Hoojdonk induce in tentazione il difensore Cordoba che in spericolato e maldestro intervento in scivolata  (nel tentativo di anticipare un attaccante olandese che era libero nell'area piccola)   provoca l'autorete,   a inizio del secondo tempo,    che decide il risultato finale della partita di Milano a favore degli olandesi,    poi si va a Rotterdam  e  nella bolgia dello stadio  "De Kuip"  il fenomeno olandese colpisce ancora.     Robin van Persie  (altro talento  e  artista del calcio olandese)   pennella un cross perfetto in area di rigore dopo dieci minuti,   Van Hoojdonk irrompe di testa  e  con stacco perentorio giubila sia i difensori neroazzurri che il portiere Toldo  (altissimo di statura)  realizzando il primo gol del Feyenoord,   poi su rinvio di testa del difensore Bosvelt,    l'artista del calcio prolunga la traiettoria del pallone mettendo fuori tempo difensori e centrocampisti dell'Inter,    la palla arriva a Kanu che solo davanti al portiere spreca incredibilmente tirando addosso a Toldo,    ma sulla respinta arriva il secondo gol segnato dal danese Tomasson.     Quando l'Inter inizia a giocare  e  reagisce domina per tutto il resto della partita,   ma segna solamente due gol:    la partita di ritorno finisce due pari in Olanda,   e  diventa quindi decisiva la vittoria del Feyenoord ottenuta a Milano con il risultato di uno a zero.     La squadra di Rotterdam si qualifica quindi per la finalissima di  "Europa League",    che si gioca proprio a Rotterdam  (in gara unica)  ma come avversario deve affrontare i fortissimi tedeschi del Borussia di Dortmundt,    favoriti per la vittoria finale della competizione.

Uno scelleratissimo intervento in area di rigore di un difensore del Borussia  (che abbatte un avversario con fallo  "da ultimo uomo")   consegna al Feyenoord il calcio di rigore  e  la superiorità numerica,   Jurgen Kohler infatti viene espulso dall'arbitro al 31'  minuto.      Pierre van Hoojdonk è un  "cecchino"  implacabile  e  dal dischetto fulmina il portiere avversario con il solito tiro angolatissimo,    pochi minuti più tardi  entra  definitivamente nella leggenda con  "la specialità della casa",   il calcio di punizione dal limite dell'area che è praticamente la riproduzione  (con qualche piccola variante nella traiettoria)   del primo calcio di punizione con cui aveva fulminato negli ottavi di finale gli scozzesi dei Rangers di Glasgow.      Il Borussia di Dortmundt si ritrova sotto per due a zero,    e  malgrado una reazione da grande squadra riesce solamente ad accorciare le distanze due volte,    ma non a raggiungere la squadra di Rotterdam.    La finalissima finisce tre gol a due per il Feyenoord,   Pierre van Hoojdonk ovviamente è il miglior giocatore del torneo:    un uomo solo al comando ha consentito alla sua squadra di vincere la  "Europa League"  alzando la Coppa proprio nello stadio  "De Kuip"  di Rotterdam,    davanti ai suoi tifosi.     Un altro  "quadro capolavoro"  (a puntate)  è stato dipinto da un artista olandese,   con una collezione di gol  e  di prodezze che è la versione calcistica dei ritratti del grande Johannes Vermeer....   

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