domenica 8 marzo 2020

LICENZIATE IMMEDIATAMENTE "LA GOLA PROFONDA" CHE HA IRRESPONSABILMENTE SPIFFERATO IL CONTENUTO DELLA BOZZA DEL DECRETO LEGGE

Quando si emana un decreto legge della massima urgenza  e  che ha come contenuto disposizioni di emergenza in materia di sicurezza sanitaria nazionale  (e regionale),   oltre che limitazioni pesanti alla mobilità interna tra le Regioni italiane  e  al sistema nazionale dei trasporti delle persone,    la condizione minima necessaria e sufficiente perchè esso sia immediatamente efficace è quello di predisporre le misure di sicurezza  (andando a posizionare i militari nei  "luoghi strategici"  come stazioni centrali delle grandi città ed aeroporti  e  le principali strade  "di confine"  tra il luogo che si vuole sigillare  e  il resto del mondo)  in modo che pochi minuti dopo la firma del decreto legge essi siano già operativi nei luoghi da presidiare,   a costo di essere impopolari.    Purtroppo ciò non è accaduto perchè qualche  "gola profonda"   ha irresponsabilmente divulgato la bozza del testo del decreto legge,   peraltro non ancora definitiva  e  in un momento in cui erano in corso contatti tra il Governo nazionale  e  i governatori regionali di Lombardia,  Veneto  ed  Emilia Romagna che chiedevano delle integrazioni e delle modifiche al testo del decreto legge;   in conseguenza di quelle sciagurate  "fughe di notizie"  (compresa la pubblicazione della bozza del decreto sui principali quotidiani nazionali  e  internazionali  "on line"  e  in generale sui social network)   molti cittadini residenti nel Comune di Milano  (oppure temporaneamente presenti nel capoluogo della Lombardia per motivi di lavoro  /  di studio)   si sono precipitati nelle stazioni di Milano  e  anche di Torino  (in quanto il decreto legge istituiva le limitazioni ai movimenti non solamente nella Regione Lombardia,   ma anche in alcune Province della Regione Piemonte)   e  sono saliti in massa sugli ultimi treni che collegano la Lombardia con le Regioni del Sud Italia,    creando una situazione di caos in cui sono stati coinvolti anche i governatori delle Regioni del Sud Italia che hanno sfornato  (in piena notte)  ordinanze  e  appelli sui social network.

Il  "minimo sindacale"  che possa accadere,   se la politica nazionale vuole rassicurare i cittadini  e  acquisire credibilità,   è la individuazione della  "gola profonda"  responsabile della  "fuga di notizie"  e  la sua immediata messa a riposo,   con congedo forzato  e  lettera di dimissioni;    avere spifferato ai giornali quello che non era ancora il testo definitivo del decreto,   ma solamente una bozza in cui diversi punti erano ancora in fase di discussione e di condivisione con i governatori regionali è stato uno degli atti più irresponsabili che si siano mai visti nella già traballante  e  vacillante politica italiana.      In conseguenza di quella incredibile  "fuga di notizie"  sono state messe in subbuglio non solamente la stazione centrale milanese  e  le stazioni di arrivo dei convogli,   ma anche l'intero sistema dei trasporti ferroviari nazionali,    il tutto in giornate festive come il sabato  e  la domenica;     non serve quindi spiegare quali sono le ragioni  (anche esse  "di necessità e di urgenza")   che rendono inevitabile l'individuazione della persona che ha dato origine alla fuga di notizie,   e  le sue immediate dimissioni dall'incarico che dovrebbero arrivare di sua spontanea volontà,    prima ancora che gli siano richieste  "dai grandi capi"  che stanno gestendo con enorme difficoltà questa drammatica emergenza sanitaria nazionale       

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