Va in scena una giornata di surreali trattative tra Governo e Regione Lombardia sulla ipotesi di ulteriori restrizioni rispetto al già severissimo decreto legge del 8 marzo 2020 (che introduce pesantissime limitazioni alla libertà di circolazione e alle scelte di vita individuali dei cittadini), ma "la vita reale" (formata da persone, uomini e donne) ha già deciso, senza attendere i politici che cincischiano e prendendo di loro spontanea drastici provvedimenti individuali e a titolo personale, che mai si erano visti nell'ultimo mezzo secolo in Regione Lombardia e nella Provincia di Bergamo.
In realtà i paeselli della zona della Val Calepio e del Basso Sebino hanno già preso le loro decisioni "in auto gestione", a prescindere da ciò che verrà deliberato dal Presidente del Consiglio e dalla Regione Lombardia. Hanno chiuso "a tempo indeterminato" quasi tutti i parrucchieri, gli acconciatori, i barbieri e le estetiste, nei pochi bar e luoghi di ristoro rimasti aperti le presenze sono crollate di almeno il 75 - 80% e da oggi fino al 5 aprile è previsto un ulteriore , il C.S.I. di Bergamo e la FIPAV Bergamo hanno sospeso i campionati e le attività sportive (sia partite che sedute di allenamento) fino al 5 aprile e le stesse segreterie provinciali sono chiuse al pubblico, sono chiuse fino al 5 aprile anche scuole, palestre, centri sportivi comunali e praticamente da fine febbraio non si fa più sport di base (ed è questo un fatto gravissimo e sottovalutato, perchè quando finirà "il periodo di quarantena" saremo tutti in pessime condizioni fisiche), i campionati dilettantistici se non si riprenderà appena dopo le vacanze di Pasqua praticamente si sono conclusi con tre mesi di anticipo; anche diverse piccole imprese e agenzie viaggi / operatori turistici locali hanno preso atto della realtà e stanno annunciando la chiusura già nei giorni di questa settimana. Si celebrano funzioni religiose "a porte chiuse" e alla presenza di pochi intimi, persino gli Imam chiudono le moschee e invitano i fedeli "come obbligo verso la nazione che li ospita" alla solidarietà; non si celebrano più processioni (in pieno periodo di vacanze pasquali), non si celebrano più matrimoni, le Chiese sono vuote, gli Oratori sono chiusi e non sono più luoghi di incontro tra le persone, l'attività politica stessa dei paeselli è ridotta "al minimo sindacale", hanno chiuso librerie, pinacoteche, biblioteche, cinema e teatri. Le grandi organizzazioni sindacali con i loro uffici periferici lavorano a organici ridotti e "a porte chiuse" (si limitano a garantire la presenza degli addetti fino alle scadenze e agli adempimenti di legge del 31 marzo, ma già dalla prossima settimana saranno ulteriormente ridotte le ore lavorate perchè avrà inizio il periodo di fruizione delle ferie e dei permessi arretrati), le banche e le assicurazioni a loro volta lavorano a orario ridotto e a personale ridotto, anche nei Comuni e nelle grandi aziende si lavora ad organici ridotti e "a porte chiuse", il traffico da Castelli Calepio a Sarnico è crollato, sono crollati il numero degli incidenti stradali, e quando si fa una passeggiata a piedi per le strade del paesello più che "assembramenti di persone" si possono incontrare (del tutto casualmente e a diversi metri di distanza uno dall'altro) persone che a loro volta passeggiano in solitudine. Gli ospedali sono interamente concentrati sulla "emergenza Corona Virus" ma la gran parte delle visite "ordinarie" sono state rimandate a tempi migliori (per volontà stessa dei pazienti), il numero di persone che utilizzano i mezzi pubblici è crollato a livelli mai visti, e sono stati disdettati diversi viaggi mettendo in gravissima crisi autotrasportatori di merci e di persone, ferrovie, aeroporti. Il Gufo annuncia già da adesso che nella prossima dichiarazione dei redditi Modello Unico 2020 sarà del tutto inutile e retorico chiedere alle partite I.V.A. se oltre al saldo dovuto per l'anno 2019 intendono versare l'acconto di novembre 2020, è già evidente che nessuno lo pagherà perchè la previsione dei redditi 2020 è al ribasso, in diversi casi si registreranno addirittura delle pesanti perdite, quindi conviene prendere atto già da adesso della realtà e annunciare che l'acconto di novembre 2020 è da considerarsi "non dovuto" e azzerato; se poi un governo fosse realmente coraggioso oltre ad azzerare l'acconto di novembre 2020 dovrebbe ridurre pesantemente (almeno di un terzo, in alcuni settori anche della metà) l'importo di tutti gli adempimenti fiscali 2020 / 2021 per partite I.V.A. e lavoratori dipendenti che prestano servizio nei settori falcidiati dalla crisi in modo più pesante, perchè anche in questo caso si tratta di anticipare "la presa d'atto" del crollo delle entrate fiscali che sarà inevitabile.
E' ormai inutile e tardiva la decisione di "chiudere tutto" in Regione Lombardia perchè i cittadini hanno già "di fatto" preso congedo dal lavoro e dalla vita sociale e sportiva per almeno due o tre settimane, al punto che non è per nulla da escludere che già nelle prossime settimane "per inerzia" il ritmo forsennato di aumento esponenziale dei contagi inizierà a calare anche in assenza di ulteriori restrizioni, per impossibilità fisica e materiale delle persone di incontrarsi tra di loro; chiunque ancora oggi percorre il tragitto dalla propria abitazione al posto di lavoro oppure esce a fare una passeggiata a piedi (magari la spesa per sè stesso e per la famiglia) può constatare di persona e toccare con mano un crollo delle presenze in circolazione non inferiore al 70 / 80% rispetto alla situazione precedente l'inizio dell'emergenza sanitaria. Semmai la vera e reale emergenza sarà "programmare la ripresa", farà molte più vittime innocenti (e anche molti più morti per le conseguenze della miseria, per la perdita dei posti di lavoro, per disperazione, per suicidi dovuti alla depressione che per molti sarà "il velenoso colpo di coda" di questo mese di forzata inattività) la pesantissima recessione del "dopo Corona virus" rispetto alle conseguenze sanitarie dirette del virus stesso, la differenza è che le vittime del "dopo emergenza" non finiranno sui giornali e saranno catalogate come "morti naturali". Si dovrà quindi ripartire investendo in qualità della vita, istruzione, ripresa delle attività sportive, sanità e ricerca medica, e soprattutto in "prevenzione", si dovrà dire un sonoro e liberatorio "VAFFA..." all'Unione Europea e ai ragionieri e contabili dicendo che tutti i vincoli di bilancio, il "fiscal compact" e le menate varie con cui ci hanno rotto i coglioni per anni sono da considerare "carta straccia" in quanto travolte e spazzate via da una gravissima emergenza sanitaria a livello internazionale (al punto che la Organizzazione Mondiale della Sanità è sul punto di proclamare lo "stato di pandemia"), quello Stato esoso che chiedeva ai cittadini una tassazione esagerata sarà costretto a scendere rapidamente nella nuova realtà economica che precipita giorno dopo giorno (perchè tali esose pretese non potranno più essere pagate da chi in questi giorni ha perso il lavoro e dovrà forzatamente chiudere attività, magari a causa di pesantissimi lutti familiari), ma soprattutto si dovrà smetterla di considerare gli ammalati come "potenziali untori" e portatori di contagio e di sventura. L'ammalato è una persona che soffre e ha bisogno di cure, è ora di finirla (già da adesso) con il "tiro al piccione" e la ricerca pettegola della identità di chi ha contratto il "Corona Virus" (visto come un portatore di contagio da evitare, più che un malato che soffre e che deve essere aiutato nel momento di difficoltà) che è stata la triste ripetizione (dopo diversi secoli) di quanto descritto da Alessandro Manzoni nei "Promessi Sposi" nei capitoli dedicati alla grande epidemia che colpì Milano nel 1630, perchè è stata questa (oltre alla tragedia delle centinaia di persone che hanno già perso la vita, e all'ignobile e avvilente spettacolo di intere nazioni anche europee che hanno "alzato muri" contro l'Italia e in particolare contro il Nord Italia) la più grave tragedia provocata dalla "emergenza Corona Virus", nella quale abbiamo scoperto (con tragicomico ritardo) che gli unici che hanno espresso solidarietà e inviato aiuti concreti di materiali, di personale, di mezzi e di informazione sono stati proprio i cinesi (sia il governo della Cina che lo straordinario popolo cinese, del quale tutti dimenticano che ha una storia civilissima e millenaria) che erano stati accusati (anche da noi) di essere "gli untori"
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