La lunga catena di mesi (e probabilmente anni) trascorsi nel "NON FARE", due ordinanze sindacali rimaste "lettera morta" (tra le quali una recente del 4 settembre 2019), poi il Consiglio Comunale del 26 febbraio 2020 "a porte chiuse" con il punto all'ordine del giorno secretato, il "nulla di fatto" successivo alla prima irruzione del Nucleo Operativo dei Carabinieri nel Municipio proprio alla vigilia delle vacanze di Natale 2019 hanno prodotto la conseguenza inevitabile, il disastroso risultato della lunga interminabile sequenza di ritardi e di omissioni nell'azione politica e amministrativa: anche il sindaco è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Brescia, che venerdì mattina 6 marzo (per mezzo del sostituto procuratore che si occupa della "questione eternit non rimosso" nel territorio di confine compreso tra la frazione di Quintano e le vie del territorio comunale di Palazzolo sullOglio posizionate immediatamente oltre la linea di confine tra i due Comuni) si è presentata prima in Municipio per acquisire nuova documentazione, e poi ha eseguito un sopralluogo nell'area interessata dai fatti in modo che il sostituto procuratore ha potuto rendersi personalmente conto dello stato in cui si trovano i luoghi interessati dalle indagini. Finisce quindi molto male, per l'immagine pubblica del Comune di Castelli Calepio, questa lunga e interminabile vicenda: un articolo pubblicato con grande evidenza nelle pagine di cronaca locale dell'Eco di Bergamo e una spettacolare irruzione delle Forze dell'Ordine e del magistrato in Municipio proprio nei giorni più drammatici della "emergenza sanitaria Corona Virus" in Regione Lombardia probabilmente potevano (e dovevano) essere evitati, se non si fossero lasciati passare diversi mesi nell'inerzia amministrativa, e ora rischia di essere aggravata la posizione delle persone coinvolte proprio perchè sono chiamate ad agire in un momento e in un contesto difficilissimo (quello della più grave emergenza sanitaria della storia recente della Regione Lombardia), in cui questo problema che si trascina da diversi anni va a sommarsi ai non meno gravi e inquietanti problemi di Salute Pubblica che proprio in questi giorni sono andati a degenerare, in aree geograficamente vicinissime al Comune di Castelli Calepio, fino a toccare livelli di assoluta drammaticità
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