venerdì 1 maggio 2020

IL POST "STORICO" DEL GUFO / RICKY MASPERO SCAVA LA BUCA, SALAS SPEDISCE IL RIGORE ALLE STELLE, IN 45 MINUTI SI COMPLETA LA RIMONTA PIU' FOLLE DELLA STORIA DEL CALCIO ITALIANO

Siamo usciti da un primo tempo infernale,   con la Juventus in vantaggio nel  "derby"  per tre gol a zero grazie a due gol realizzati da Alex Del Piero  e  a una prestazione fino a quel momento eccezionale della squadra allenata da Marcello Lippi,   che alla fine del campionato più strampalato della storia del calcio italiano vincerà il titolo dopo il suicidio sportivo dell'Inter,   in testa alla classifica generale prima dell'ultima giornata  e  poi  "colpita e affondata"  il 5 maggio 2002 quando dopo essere stata in vantaggio due volte è collassata e crollata sotto i colpi della Lazio allo Stadio Olimpico di Roma.     Lo stadio  "Delle Alpi"  trascina stancamente le due squadre che stanno giocando negli spogliatoi per la pausa di 15 minuti tra il primo e il secondo tempo,   e  in quel momento avviene la svolta della partita:   l'allenatore del Torino Giancarlo Camolese decide finalmente di fare scendere il campo  "il cecchino"  Marco Ferrante al posto dell'inutile  e  passivo attaccante svedese Osmanovski,   che nelle prime partite di quel campionato non aveva potuto giocare perchè era in litigio con  "i vertici"  della società che voleva venderlo.     Quando scende in campo un campione,   che non ci sta a perdere  e  tanto meno a farsi prendere in giro dai presuntuosi rivali di una vita,   cambia completamente la musica,   si aprono le danze  e  la difesa bianconera  (che fino a quel momento sembrava impenetrabile)  inizia letteralmente a ballare sul filo del rasoio.    Nei primi minuti della ripresa si assiste a scene da linciaggio a metà campo,   i giocatori del Toro iniziano a entrare in scivolata in modo deciso ed energico,   è il segnale che si cambia non solo la musica,   ma anche i suonatori;   i tromboni della Juventus cincischiano a metà campo,   il Torino recupera palla  e  Marco Ferrante al 12°  minuto del secondo tempo lancia in profondità l'attaccante livornese Cristiano Lucarelli,   uno che piuttosto che arrendersi senza combattere sputa sangue in mezzo al campo,    Lucarelli si lancia in velocità  e  irrompe in area,   con una fucilata anticipa l'uscita di Gianluigi Buffon  e  mette la palla nell'angolino più lontano,    poi mentre esulta lui e Ferrante vanno a recuperare velocemente il pallone perchè adesso il Torino è sotto di due gol  e  ha iniziato a crederci.

La curva dei tifosi del Torino diventa una bolgia  e  Antonino Asta è letteralmente fuori dagli stracci,   con le sue incursioni velocissime mette ripetutamente in crisi Thuram  e  Igor Tudor,   molto più forti di lui ma incapaci di fermare  chi si è messo a correre come un treno.    In una delle sue incursioni,   al 23°  minuto della ripresa,   Antonino Asta cambia definitivamente il corso della partita:   irrompe velocissimo verso l'area di rigore  e  Thuram lo abbatte proprio sulla linea dell'area,   è calcio di rigore.    Marco Ferrante va sul dischetto,   spedisce Buffon da una parte  e  la palla dall'altra parte,    siamo sul tre a due  e  adesso la partita diventa  "un nido di vespe"  e  un covo di vipere.     La Juventus torna in sè  e  attacca in modo furioso,   ma in porta Luca Bucci diventa l'eroe della giornata,   con due autentiche prodezze tiene a galla la sua squadra  e  riesce a evitare il quarto gol,    poi entra in campo Riccardo Maspero in sostituzione di Cristiano Lucarelli.    Siamo nei momenti che decidono  "la madre di tutte le partite",   dopo avere rifiatato un  po'  (e avere evitato il quarto gol),    il Torino si getta all'assalto negli ultimi dieci minuti trasformando ogni azione nella  "madre di tutte le battaglie".    Antonino Asta ormai è incontenibile  e  con un lungo cross in piena area di rigore raggiunge Marco Ferrante,   che con un colpo di testa preciso come una frustata costringe Gianluigi Buffon a una parata eccezionale per evitare il gol,   ma la palla viene respinta  e  non trattenuta  e  danza pericolosamente in piena area piccola dove Riccardo Maspero entra in scivolata anticipando il portiere  e  segnando il gol del pareggio,    siamo all'83°  minuto  e  la partita è tornata incredibilmente in equilibrio.    La Juventus si getta all'assalto,   e il solito arbitro di regime  e  di Palazzo Borriello di Mantova  si inventa un rigore per una trattenuta del difensore Delli Carri ai danni di Igor Tudor,    uno dei tantissimi contrasti che si vedono spesso in area di rigore;   l'arbitro rischia seriamente di essere impallinato  "seduta stante"  da Galante  e  dal portiere Bucci,   che protestano in modo energico.    Per due minuti regna il caos in area di rigore,   ne approfitta Riccardo Maspero che avendo studiato in settimana i rigoristi della Juventus  (dopo l'uscita dal campo per sostituzione di Alex Del Piero il nuovo rigorista è l'attaccante cileno Marcelo Salas)  sa benissimo che  "el Matador"  di solito trasforma i calci di rigore con tiri potentissimi  e  centrali,   che sfondano letteralmente la rete  e  sono imparabili a causa della potenza del tiro stesso.    Maspero scava una buca vicino al dischetto del rigore,   quando la palla sarà piazzata sul dischetto per la battuta tenderà inevitabilmente a scivolare nella piccola buca  che  a quel punto sarà come una voragine;   chi tira di potenza in quelle condizioni  (colpendo la palla dal basso verso l'alto)   rischia seriamente di colpire un volatile,   perchè la palla è destinata a impennarsi come un missile lanciato verso il cielo.    Salas tira di forza come al solito,   la palla  (scivolata nella piccola buca)  si impenna in modo inglorioso  e  finisce alta sopra la traversa di almeno due metri,    Luca Bucci esulta  e  trascina insieme a sè tutta la curva.    Siamo all'88°  minuto,   il Torino tiene palla per gli ultimi momenti della gara  e  questa volta sono i giocatori della Juventus a fare un pressing feroce a metà campo per tentare di recuperare il pallone,    ma la partita finisce,    il Torino esulta per essere riuscito a pareggiare rimontando tre gol di svantaggio  e  Marcello Lippi furioso e scatenato in conferenza stampa per poco non compie un autentico linciaggio nei confronti dei giornalisti che lo intervistano.    Le grandi imprese richiedono grandi campioni,   e  quello fu il momento in cui il mitico Marco Ferrante riuscì a dimostrare al mondo intero che il calciatore più forte della storia di tutti i tempi,   in Italia  e  probabilmente nel mondo,   era lui  e  nessun altro,    capace di umiliare la grande Juventus costringendola a fare  (in diretta televisiva)  una figuraccia storica     

 

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