Nell'ultima settimana per quattro giorni su sette la Provincia di Bergamo ha registrato meno di 30 nuovi casi rispetto al giorno precedente (oggi l'aumento è di 29 casi su 522 casi in Regione, ieri era di 24 casi su 364 casi in Regione), in questi giorni il numero di nuovi casi della Provincia di Bergamo ha rappresentato meno del 10% dei nuovi casi della Regione Lombardia (oggi poco più del 5% dei nuovi casi regionali) mentre ormai gli incrementi delle Province di Milano, di Monza Brianza e di Brescia rappresentano più del 60% dei nuovi casi in Regione; nel numero oscillante in Regione si deve tenere presente che da diversi giorni il rapporto percentuale tra nuovi casi "positivi" al virus e il numero di tamponi eseguiti e processati in Regione Lombardia è compreso tra il 3,5% e il 4% circa, nei giorni "incandescenti" dell'aumento esponenziale dell'epidemia questo rapporto arrivava a superare il 20%. Il problema, dal punto di vista geografico, non è più "la Regione Lombardia" ma si concentra prevalentemente nella zona di Milano e nella Provincia di Brescia; nelle altre Province che erano state falcidiate all'inizio della strage (Cremona, Bergamo e Lodi) i numeri statistici sono in netto calo rispetto a tre settimane fa, mentre altre Province (come ad esempio Sondrio, Lecco1 e Mantova) da giorni registrano incrementi del tutto esigui e sotto controllo. Castelli Calepio da sette giorni (secondo quanto riportano i dati pubblicati su "Bergamonews") è ferma ai 100 casi di contagio dall'inizio della pandemia; in Regione Lombardia sono ricoverati in terapia intensiva quasi 300 pazienti (nel momento più drammatico dell'emergenza si era arrivati a quota 1.400 pazienti) e nel frattempo sono state realizzate due nuove strutture nella zona della Fiera di Milano e nella zona della Fiera di Bergamo, strutture che all'inizio dell'emergenza non esistevano e che potenzialmente saranno a disposizione nel caso dovesse riprendere a crescere il numero delle persone contagiate; anche negli altri reparti ospedalieri da diversi giorni si registra un calo delle presenze, le persone dimesse superano di gran lunga i nuovi casi di persone ricoverate. Non si sente più in modo continuo e asfissiante il rumore assordante delle ambulanze che sfrecciano a tutta velocità e a tutto spiano (nei periodi drammatici dell'emergenza il Gufo "blindato in casa" sentiva non meno di dieci ambulanze al giorno sfrecciare nella zona di Castelli Calepio), il numero delle pagine dell'Eco di Bergamo che erano dedicate ai necrologi è in netta diminuzione (si è passati da oltre dieci pagine alle "tradizionali" tre / quattro pagine che sono quelle "ordinarie" dei periodi che precedevano la pandemia), i dati dei decessi pubblicati nei bollettini parrocchiali delle due frazioni di Tagliuno e di Cividino / Quintano sono in netta decrescita dall'inizio del mese di aprile, dopo un mese di marzo catastrofico e drammatico. Infine il famoso (e famigerato) "indice di riproduzione dei contagi" R0 ("erre con zero") viene stimato in Regione Lombardia a un valore di 0,53 dall'Istituto Superiore di Sanità, mentre la stima "in tempo reale" della Regione descrive un valore che si avvicina allo 0,75 (che è più o meno identico alla media nazionale, solamente le Regioni Umbria e Basilicata e la Provincia Autonoma di Trento fanno registrare valori inferiori a 0,50): in Germania nei giorni immediatamente successivi all'allentamento delle misure di "lockdown" il dato a livello nazionale era arrivato a quota 1,10; la Regione Lombardia quindi versa in una situazione da tenere costantemente controllata, ma anche questo valore si è più che dimezzato rispetto ai momenti catastrofici dell'espansione esponenziale dell'epidemia, quando superava nettamente "quota 2". Peraltro la stima "pessimista" della Regione consente maggiore prudenza nelle riaperture parziali del 18 maggio: non ci sarà la riapertura anticipata delle altre Regioni (la Regione Lombardia intende riaprire solamente ciò che è stato deciso a livello nazionale, ossia i negozi al dettaglio, la possibilità di celebrare funzioni religiose in Chiesa, le biblioteche e i musei, e i centri sportivi per i soli allenamenti individuali, limitando la possibilità di riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti solo per chi è nelle condizioni di rispettare i rigidissimi protocolli di sicurezza elaborati dall'I.N.A.I.L. per il periodo dal 18 maggio al 31 maggio) e non ci sarà ancora la mobilità completa tra diverse Regioni, quindi la Lombardia non rischia di "importare la crisi" dall'estero e deve preoccuparsi solamente dei propri problemi interni, tirando un sospiro di sollievo. Come dato finale, diversi medici e operatori sanitari della Provincia di Bergamo dichiarano che i malati "attuali" per fortuna sono molto diversi di quelli delle settimane più drammatiche del mese di marzo: molti arrivavano in ospedale in condizioni realmente disperate e soprattutto in una condizione di sovra affollamento delle strutture, mentre adesso queste situazioni "invivibili" sono in netta riduzione sia come numero che come drammaticità dei casi che continuano a necessitare del ricovero nelle strutture ospedaliere; non dobbiamo dimenticare che nella "fase due" si agirà a mobilità nettamente ridotta rispetto a quella normale, persistendo (fino a settembre) la chiusura totale delle scuole e delle manifestazioni sportive, oltre alla chiusura di cinema, teatri e concerti e alla scarsa mobilità che si registrerà (purtroppo) nella stagione turistica estiva.
Lo Stato ha deciso di erogare per la Provincia di Bergamo 68.445.000,00 euro di contributi straordinari ai Comuni e agli Enti locali, il 10% di quella somma sarà destinato alla città di Bergamo e il resto ai Comuni in proporzione della loro popolazione; Castelli Calepio (se sarà convertito in legge il decreto firmato ieri sera dal governo nazionale) riceverà un contributo di 640.619,20 (che vanno ad aggiungersi al precedente contributo per "buoni spesa" messo a disposizione dallo Stato mediante il Dipartimento della Protezione Civile, già inserito nella variazione di bilancio approvata la sera del 4 maggio, e che ammontava a 56.301,03 euro; in totale Castelli Calepio avrà a disposizione quasi 700 mila euro per fronteggiare l'emergenza, a cui vanno aggiunti i fondi regionali per le nuove opere e il "tesoretto" che è emerso dalla ricognizione contabile delle partite aperte con la società municipalizzata Servizi Comunali) e il bilancio comunale, che nel 2018 / 2019 era asfittico, inizia a respirare perchè avrà le risorse necessarie per fare fronte al probabile crollo delle entrate fiscali del 2021, quando in sede di compilazione delle dichiarazioni dei redditi relativi all'anno 2020 emergerà il crollo dei redditi imponibili e quindi anche delle entrate da I.R.P.E.F., compresa ovviamente l'addizionale comunale che non è più aumentabile a livello di aliquota perchè è già al livello massimo dello 0,80% previsto dalla legislazione nazionale (si deve peraltro iniziare a contabilizzare anche il probabile calo delle entrate da I.M.U., in considerazione del provvedimento di ieri sera approvato a livello nazionale che intende esentare dalla tassa locale tutti gli immobili del settore del turismo, in primo luogo alberghi e ristoranti). Questa sera ascolterete il solito "via vai" di virologi e catastrofisti che annunciano la fine del mondo e un futuro di "lacrime, sudore e sangue"; purtroppo dovremo soffrire altri due anni ma alcune novità a livello medico / sanitario che stanno emergendo anche qui in Regione Lombardia, anche in Provincia di Bergamo (ad esempio le sperimentazioni sulle cure del plasma e dell'estrazione degli anticorpi e l'individuazione di alcuni farmaci che se somministrati nelle fasi iniziali del manifestarsi della malattia in molti casi evitano la sua degenerazione, e consentono la guarigione anche senza andare nei reparti di terapia intensiva, oppure le nuove risorse destinate dal governo al potenziamento della medicina di base) ci aiutano, questa sera, a intravedere le luci di un futuro meno drammatico di quello in cui eravamo immersi solamente un mese fa. Il fatto triste è che il vecchio e anziano Gufo, ormai allo stremo delle forze (a causa della depressione cronica in cui è precipitato in questi due mesi catastrofici) e privato del piacere dei suoi viaggi e della passione sportiva, probabilmente si rinchiuderà nel suo "lockdown" e non riuscirà a festeggiare la fine della crisi, ma la sua narrazione continuerà ad andare avanti affidandosi di più ai dati statistici (l'andamento delle curve e dell'indice R0 "erre con zero", le medie mobili settimanali, le tendenze e gli intervalli di confidenza del 95%) perchè la Medicina è certamente più complessa, ricca nella fase di analisi e richiede maggiori conoscenze, ma anche la Matematica (e soprattutto la Statistica) è una scienza esatta che ci indica una direzione, per chi riesce a leggere il suo significato non limitandosi alle variazioni giornaliere ma soprattutto alle tendenze consolidate
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