mercoledì 27 maggio 2020

REGIONE LOMBARDIA, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE TRE SETTIMANE E MEZZO DOPO LA FINE DEL "LOCKDOWN"

Questi sono i dati ufficiali del bollettino quotidiano delle ore 17:30  della  Regione Lombardia,   prendendo in esame le settimane successive al 4 maggio  e  quindi il periodo della riapertura delle attività produttive  e  della liberalizzazione dei movimenti in tutta la Regione,    escludendo dal conteggio il numero di nuovi casi positivi inseriti nel bollettino ufficiale nella settimana dal 4 maggio al 11 maggio che pur conteggiati ufficialmente in quella settimana si riferivano a dati che erano maturati prima del 5 maggio  (e quindi probabilmente di competenza del mese di aprile)

27 MAGGIO  216 nuovi positivi,  12.503 tamponi eseguiti,   168 positivi da test sierologici  
26 MAGGIO   159 nuovi positivi,   9.176 tamponi eseguiti
25 MAGGIO  148 nuovi positivi,    5.641  tamponi eseguiti

24 MAGGIO  285 nuovi positivi,   11.457 tamponi eseguiti
23 MAGGIO  303 nuovi positivi,   17.191 tamponi eseguiti,   108 positivi individuati nelle RSA  
22 MAGGIO  293 nuovi positivi,  19.028 tamponi eseguiti
21 MAGGIO  316 nuovi positivi,  14.702 tamponi eseguiti
20 MAGGIO  294 nuovi positivi,  11.508 tamponi eseguiti
19 MAGGIO  462 nuovi positivi,  14.918 tamponi eseguiti
18 MAGGIO  175 nuovi positivi,  5.078 tamponi eseguiti

17 MAGGIO  326 nuovi positivi,  11.809 tamponi eseguiti
16 MAGGIO  399 nuovi positivi,  14.145 tamponi eseguiti
15 MAGGIO  299 nuovi positivi,  12.162 tamponi eseguiti
14 MAGGIO  522 nuovi positivi,  14.080 tamponi eseguiti
13 MAGGIO  394 nuovi positivi,  10.919 tamponi eseguiti
12 MAGGIO  614 nuovi positivi,  20.602 tamponi eseguiti
11 MAGGIO  364 nuovi positivi,  7.508 tamponi eseguiti

10 MAGGIO  282 nuovi positivi,  7.369 tamponi eseguiti  
9 MAGGIO  502 nuovi positivi,    11.478 tamponi eseguiti
8 MAGGIO  609 nuovi positivi,  10.993 tamponi eseguiti
7 MAGGIO  689 nuovi positivi,  15.488 tamponi eseguiti
6 MAGGIO  634 nuovi positivi,  14.516 tamponi eseguiti
5 MAGGIO  500 nuovi positivi,   6.455 tamponi eseguiti 
4 MAGGIO  577 nuovi positivi,  7.978 tamponi eseguiti

RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA,   4 maggio 532 ricoveri,  11 maggio 348 ricoveri,    18 maggio 252 ricoveri,   24 maggio 197 ricoveri,   27 maggio 175 ricoveri

RICOVERI OSPEDALIERI NON IN TERAPIA INTENSIVA  4 maggio 11 maggio 6.414 ricoveri,   18 maggio 4.482 ricoveri,  24 maggio 4.017 ricoveri,   27 maggio 3.626 ricoveri      

Passiamo quindi dai dati alle considerazioni;   la prima considerazione riguarda i ricoveri ospedalieri degli ammalati di COVID19.    Dal 4 maggio 2020  i ricoveri in ospedale si sono praticamente dimezzati:   i ricoverati in terapia intensiva sono scesi da 532 a 175  (diminuzione percentuale del 67,11%  dal 4 maggio rispetto al 27 maggio),   i ricoveri in reparti diversi dalla terapia intensiva sono scesi da 6.414 a 3.626  (diminuzione percentuale del 43,47%  dal 4 maggio rispetto al 27 maggio),   i ricoveri complessivi in ospedale  (tenuto conto sia dei reparti di terapia intensiva  che  dei reparti diversi dalla terapia intensiva)  sono diminuiti da 6.946 ricoveri a 3.801 ricoveri  (diminuzione percentuale del 45,27%  dal 4 maggio al 27 maggio);   nei giorni successivi alla fine del  "lockdown"  in Regione Lombardia ogni giorno si registrano continuamente diminuzioni di ricoveri in ospedali,   al punto che il numero dei pazienti presenti in ospedale si è praticamente dimezzato in meno di un mese.       A dimostrazione di ciò,   l'ospedale della zona della Fiera di Bergamo  (che era stato allestito in una sola settimana nei giorni di fine marzo  e  inizio aprile in piena emergenza,    e  che era arrivato a ospitare 50 pazienti Covid19)   ha dimesso tutti i suoi pazienti,   ed è stato mantenuto in funzionamento  e  non smantellato ai soli fini precauzionali di avere una struttura immediatamente fruibile  e  disponibile in caso di improvvise ricadute  e  per cautelarsi dal possibile ritorno in nuove situazioni di emergenza.

La seconda considerazione riguarda gli aumenti giornalieri  (i nuovi casi di contagio)   sia in numeri assoluti che in percentuale tra aumento giornaliero  e  tamponi eseguiti.    Nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio si sono registrati 3.793 nuovi casi di positività  (con un aumento medio giornaliero di 541 nuovi casi)   su 74.277 tamponi processati;   in termini percentuali in questa settimana il rapporto tra casi di positività  e  tamponi eseguiti era del 5,10%.    Nella settimana dal 11 maggio al 17 maggio si sono registrati 2.918 nuovi casi di positività  (con un aumento medio giornaliero di 417 nuovi casi)  su  91.225 tamponi processati;   in termini percentuali in questa settimana il rapporto tra casi di positività e tamponi eseguiti era del 3,20%.     Nella settimana dal 18 maggio al 24 maggio si sono registrati 2.266 nuovi casi di positività  (con un aumento medio giornaliero di 323 nuovi casi)   su 93.882 tamponi processati;   in termini percentuali in questa settimana il rapporto tra casi di positività  e  tamponi eseguiti era del 2,41%.     Nella settimana attualmente in corso si sono registrati 691 nuovi casi di positività  (con un aumento medio giornaliero di 230 nuovi casi)  su 27.320 tamponi processati,   in termini percentuali in questa settimana il rapporto tra casi di positività  e  tamponi eseguiti è del 2,52%;    siccome nel bollettino ufficiale del 27 maggio è stato precisato che 118 dei 168 nuovi casi di positività da test sierologici sono stati prudenzialmente contabilizzati  e  registrati come  "casi di positività"  ma con una carica virale molto debole  (al punto che la A.T.S.  di Bergamo ha precisato che la settimana prossima sarà eseguito un nuovo tampone perchè è molto probabile che a causa della debolezza della carica virale molti di questi casi torneranno a essere  "negativi")   in questa settimana i nuovi casi per cui esiste assoluta certezza di  "positività"  sono 573  (per una media giornaliera di 191 nuovi casi)   che  in percentuale rispetto al numero di tamponi eseguiti sono il 2,11%.

Se si considerano  "i dati di tendenza"   (e tenendo conto che per la Regione Lombardia viene definito  "preoccupante"  un aumento di oltre 500 nuovi casi giornalieri)   nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio gli aumenti giornalieri oscillavano prevalentemente tra i 500 e i 600 nuovi casi,   nella settimana dal 11 maggio al 17 maggio gli aumenti giornalieri oscillavano prevalentemente tra i 350 casi  e  i 500 casi  (con un  "picco"  improvviso ma non più raggiunto nei giorni successivi di 614 nuovi casi il 12 maggio,    ma in una giornata in cui era stato processato il numero record di 20.602 tamponi  e  quindi il rapporto percentuale era del 2,98%,   perfettamente in linea con l'andamento discendente che si stava registrando dal 4 maggio),    nella settimana dal 18 maggio al 24 maggio gli aumenti giornalieri oscillavano tra i 300 e i 450 nuovi casi  (con un  "picco"  in data 23 maggio in cui sono stati processati 17.191 tamponi  e  sono pervenuti tutti insieme 108 nuovi casi di positività dal mondo delle RSA)   mentre  nella settimana in corso si stanno osservando aumenti giornalieri nella curva compresa tra i 200 e i 300 casi;    è una  "discesa a scaletta"  in cui ogni settimana il valore minimo  e  il valore massimo della  "scaletta"  registrano  (in valori assoluti  e  anche percentuali)   una piccola ma costante diminuzione rispetto ai dati della settimana precedente,   e  soprattutto dove nei giorni in cui si registra improvvisamente un incremento significativo è sempre individuata una ragione che non cala più dall'alto,    ma che spesso è dovuta a nuove indagini   (test sierologici di privati cittadini  e  laboratori,    un numero non irrilevante di tamponi che arrivano tutti insieme nella stessa giornata ad esempio dal mondo delle RSA),    si va alla ricerca del contagio  e  non si resta immobili a subire passivamente gli eventi.    Si deve anche tenere presente che,   come si osserva dalla serie storica degli ultimi 24 giorni,    probabilmente la Regione Lombardia  (fatte salve alcune eccezioni di alcuni giorni particolarmente intensi)   ha una capacità di processare non più di 15 mila tamponi giornalieri,   e  quindi il campione osservato deve tenere conto che in questi giorni  (e probabilmente nei prossimi giorni)   il dato sarà ancora un po'  alto perchè potrebbero emergere come  "nuovi"  casi in realtà  "vecchi"  di una o due settimane,   con carica virale molto debole,   e  quindi  "casi di positività"  che descrivono situazioni ormai  "di fatto"  quasi risolte;   è bene che queste situazioni possano emergere,   per avere un quadro più vicino alla realtà rispetto a quello rappresentato dai dati ufficiali,    soprattutto perchè si tratta di casi facilmente risolvibili e curabili con assistenza domiciliare che non hanno bisogno quasi mai dei ricoveri in ospedale  e  soprattutto nei reparti di terapia intensiva,    ma la  "messa in quarantena"  per il periodo precauzionale di due settimane consente di contribuire a diminuire il rischio del diffondersi del contagio in una Regione  "a rischio"  proprio perchè i numeri assoluti di partenza erano nettamente più elevati rispetto a quelli delle altre Regioni  e  del resto della nazione.   

Se infine si retrocede esattamente a un mese fa  (il 27 aprile),    si registravano incrementi giornalieri di nuovi casi di positività che oscillavano continuamente tra i 750 e i 1.000 nuovi casi,   si eseguivano mediamente meno tamponi  (e il rapporto giornaliero tra nuovi casi di positività  e  tamponi eseguiti superava spesso il 10%),    i ricoverati in terapia intensiva erano 680   (quindi la diminuzione dal 27 aprile al 27 maggio in termini percentuali è stata del 74,26%),    i ricoveri in reparti diversi dalla terapia intensiva erano 7.525   (quindi la diminuzione dal 27 aprile al 27 maggio in termini percentuali è stata del 51,81%),   ogni giorno si registravano continuamente più di 100 decessi  (nelle ultime settimane,   anche questo dato si è quasi dimezzato)   come è peraltro testimoniato dai necrologi pubblicati ogni giorno sull'Eco di Bergamo che nei giorni  "incandescenti"  dell'emergenza riempivano oltre 10 pagine del quotidiano della nostra Provincia  e  da due o tre settimane non superano mai le  "solite"  due o tre pagine giornaliere;     praticamente in un mese,   e in particolare in giorni in cui con la riapertura di diverse attività lavorative il numero delle persone in  "libera circolazione"  è nettamente aumentato,   tutti i dati principali che indicano una situazione potenzialmente catastrofica hanno registrato diminuzioni anche superiori al 50%  rispetto alla situazione di partenza.     Dovremo certamente fare delle analisi sulla marea di errori politici e amministrativi,    molti dei quali catastrofici  e  dalle conseguenze devastanti,   che sono stati commessi in Regione Lombardia,   e  in considerazione del fatto che i numeri  "in valore assoluto"   (ma anche in valore percentuale)   sono nettamente più alti rispetto alla media nazionale che si registra in diverse Regioni  (soprattutto nel Centro Italia  e  nel Sud Italia)   sarebbe prudente mantenere almeno per una o due settimane il divieto di spostarsi dalla Regione Lombardia verso le altre Regioni italiane   (salvo che nei casi di necessità di comprovate esigenze lavorative  oppure  di motivi sanitari  e  di salute)   e  anche il divieto di spostamento dalle altre Regioni italiane verso la Regione Lombardia per verificare se questa tendenza positiva riesce a consolidarsi  e  se possibile a diminuire ancora un po'  fino ad andare lentamente ad esaurirsi  e  a stabilizzarsi su livelli accettabili per una Regione ad altissima mobilità nazionale e internazionale  e  con oltre 10 milioni di abitanti,    ma questi dati sono la prima dimostrazione che la fine del  "lockdown"  avvenuta il 4 maggio non ha ancora prodotto una catastrofe in Regione Lombardia,   ma ha determinato una situazione che non è certamente risolta,    ma non è più  "fuori controllo"  e  soprattutto uno scenario in cui gli ospedali non sono più intasati,   e quindi conviene realmente smetterla di urlare allo scandalo  e  di stracciarsi le vesti invocando il ritorno del  "lockdown a vita"  in attesa del vaccino salvifico,     è meglio  "pensare positivo"   (forse è vero che il virus si è indebolito  e  la sua letalità è calata nettamente,   oppure forse più semplicemente con gli ospedali non più intasati il sistema sanitario regionale riesce a curare meglio la malattia,   e  anche a  "stroncare sul nascere"  i casi meno gravi,   evitando che la situazione possa degenerare fino a rendere necessario il ricovero in terapia intensiva)   e  concentrarsi sui provvedimenti e sulle riforme da approvare rapidamente per impedire che dopo la malattia possa arrivare,   ancora più catastrofica nelle conseguenze  e  anche nel numero di vittime,   una devastante crisi economica e sociale  (che sarebbe anche il detonatore di una possibile crisi politica)  non solo in Regione Lombardia,    ma anche su tutto il territorio nazionale

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