NELLA SETTIMANA DAL 4 MAGGIO AL 10 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 3.793 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 541 nuovi casi) su 74.277 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 5,10%, il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva era sceso da 532 a 348, il numero di pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva era sceso da 6.609 a 6.414.
NELLA SETTIMANA DAL 11 MAGGIO AL 17 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 2.918 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 417 nuovi casi) su 91.225 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 3,20%, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva era sceso da 348 a 252, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva era sceso da 6.414 a 4.482.
NELLA SETTIMANA DAL 18 MAGGIO AL 24 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 2.266 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 323 nuovi casi) su 93.882 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 2,41%, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti della terapia intensiva è sceso da 252 a 197, il numero di pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 4.482 a 4.017.
NELLA SETTIMANA DAL 25 MAGGIO AL 31 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 1.858 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 265 nuovi casi) su 83.633 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 2,22%, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti della terapia intensiva è sceso da 197 a 170, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 4.017 a 3.131.
Sempre in termini percentuali (settimanali), l'aumento medio giornaliero in valore assoluto di nuovi casi dal 4 maggio al 31 maggio è sceso da 541 a 265 (diminuzione del 51,02%), è stato processato un numero maggiore di tamponi (non si è mai scesi, per ogni settimana presa in considerazione, sotto i 74.277 tamponi processati della settimana dal 4 maggio al 10 maggio compreso, per essere più precisi non si è mai scesi sotto gli 80 mila tamponi settimanali processati, quindi il campione su cui è stata calcolata la percentuale diventa man mano sempre più ampio, significativo e rappresentativo della realtà), il rapporto percentuale tra aumento giornaliero dei nuovi casi di positività è sceso dal 5,10% al 2,22% (si è più che dimezzato), il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso da 532 a 170 (diminuzione in termini percentuali del 68,04%), il numero di pazienti ricoverati in reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 6.609 a 3.131 (diminuzione in termini percentuali del 52,63%). Gli incrementi giornalieri di nuovi casi nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio oscillavano nella curva compresa tra 500 e 700 nuovi casi, nella settimana dal 11 maggio al 17 maggio oscillavano nella curva compresa tra 300 e 500 nuovi casi, nella settimana dal 18 maggio al 24 maggio oscillavano nella curva compresa tra 250 e 450 nuovi casi, nella settimana dal 25 maggio al 31 maggio oscillavano nella curva compresa tra 200 e 400 nuovi casi; i dati oscillano e hanno variazioni giornaliere anche molto forti (sulla base del numero di tamponi processati), ma la soglia minima e la soglia massima delle curve di oscillazione continuano a calare di settimana in settimana, anche se molto più lentamente del previsto. La "soglia di allarme" di un aumento costante di 500 nuovi casi giornalieri non è più stata raggiunta (nemmeno per una singola giornata) nelle settimane successive al 10 maggio malgrado in tre giornate sono stati processati oltre 17 mila tamponi, il numero giornaliero dei decessi da due settimane si mantiene costantemente sotto i 70 decessi giornalieri (nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio superava in diverse giornate i 100 decessi giornalieri), esistono diverse testimonianze da parte di medici che lavorano in clinica sul territorio della Regione Lombardia che parlano di carica virale dei nuovi tamponi "positivi" nettamente inferiore a quella che si registrata nel periodo di emergenza assoluta, quello dei mesi di marzo e di aprile; la quantità delle persone "attualmente positive" ancora in circolazione è molto significativa ma è diminuita la gravità della malattia, che sempre più frequentemente si risolve con cure domiciliari oppure cure ospedaliere nei reparti diversi dalla terapia intensiva, e quindi gli ospedali non sono più "in sovraccarico". Sono diminuite del 90% circa le telefonate al numero di emergenza "118" nella zona di competenza delle Province di Bergamo, Brescia e Sondrio, il numero dei necrologi pubblicati sull'Eco di Bergamo e sui bollettini parrocchiali dei singoli Comuni (oltre a quelli pubblicati nello spazio riservato ai decessi delle bacheche comunali) è ritornato ai livelli considerati "normali" dei giorni "pre emergenza Corona Virus"; gli ospedali dopo due mesi di "monopolio assoluto" dedicato alla emergenza sanitaria "Corona Virus" stanno riprendendo la loro programmazione tradizionale, ricominciando con la normale attività ambulatoriale e la prevenzione e cura delle altre patologie, mentre l'ospedale che fu realizzato in piena emergenza nella zona della Fiera di Bergamo (e che è arrivato a ospitare 50 pazienti) attualmente è vuoto, ha dimesso tutti i pazienti che erano stati ricoverati; la stessa azienda ospedaliera principale della Provincia di Bergamo (il "Papa Giovanni XXIII") nel mese di marzo era arrivata a ospitare addirittura un massimo di oltre 500 pazienti Covid giornalieri, adesso quel valore è sceso intorno ai 50 pazienti giornalieri. La situazione è vicina al ritorno alla normalità e chi pronosticava e ipotizzava sciagure e catastrofi dopo la riapertura del 4 maggio e dopo la ulteriore riapertura del 18 maggio per ora (e per fortuna) è stato clamorosamente smentito
NELLA SETTIMANA DAL 11 MAGGIO AL 17 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 2.918 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 417 nuovi casi) su 91.225 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 3,20%, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva era sceso da 348 a 252, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva era sceso da 6.414 a 4.482.
NELLA SETTIMANA DAL 18 MAGGIO AL 24 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 2.266 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 323 nuovi casi) su 93.882 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 2,41%, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti della terapia intensiva è sceso da 252 a 197, il numero di pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 4.482 a 4.017.
NELLA SETTIMANA DAL 25 MAGGIO AL 31 MAGGIO (compreso) sono stati registrati in Regione Lombardia 1.858 nuovi casi di positività al "Corona Virus" (con aumento giornaliero medio di 265 nuovi casi) su 83.633 tamponi processati, il rapporto percentuale tra nuovi casi registrati e tamponi processati era del 2,22%, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti della terapia intensiva è sceso da 197 a 170, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 4.017 a 3.131.
Sempre in termini percentuali (settimanali), l'aumento medio giornaliero in valore assoluto di nuovi casi dal 4 maggio al 31 maggio è sceso da 541 a 265 (diminuzione del 51,02%), è stato processato un numero maggiore di tamponi (non si è mai scesi, per ogni settimana presa in considerazione, sotto i 74.277 tamponi processati della settimana dal 4 maggio al 10 maggio compreso, per essere più precisi non si è mai scesi sotto gli 80 mila tamponi settimanali processati, quindi il campione su cui è stata calcolata la percentuale diventa man mano sempre più ampio, significativo e rappresentativo della realtà), il rapporto percentuale tra aumento giornaliero dei nuovi casi di positività è sceso dal 5,10% al 2,22% (si è più che dimezzato), il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso da 532 a 170 (diminuzione in termini percentuali del 68,04%), il numero di pazienti ricoverati in reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 6.609 a 3.131 (diminuzione in termini percentuali del 52,63%). Gli incrementi giornalieri di nuovi casi nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio oscillavano nella curva compresa tra 500 e 700 nuovi casi, nella settimana dal 11 maggio al 17 maggio oscillavano nella curva compresa tra 300 e 500 nuovi casi, nella settimana dal 18 maggio al 24 maggio oscillavano nella curva compresa tra 250 e 450 nuovi casi, nella settimana dal 25 maggio al 31 maggio oscillavano nella curva compresa tra 200 e 400 nuovi casi; i dati oscillano e hanno variazioni giornaliere anche molto forti (sulla base del numero di tamponi processati), ma la soglia minima e la soglia massima delle curve di oscillazione continuano a calare di settimana in settimana, anche se molto più lentamente del previsto. La "soglia di allarme" di un aumento costante di 500 nuovi casi giornalieri non è più stata raggiunta (nemmeno per una singola giornata) nelle settimane successive al 10 maggio malgrado in tre giornate sono stati processati oltre 17 mila tamponi, il numero giornaliero dei decessi da due settimane si mantiene costantemente sotto i 70 decessi giornalieri (nella settimana dal 4 maggio al 10 maggio superava in diverse giornate i 100 decessi giornalieri), esistono diverse testimonianze da parte di medici che lavorano in clinica sul territorio della Regione Lombardia che parlano di carica virale dei nuovi tamponi "positivi" nettamente inferiore a quella che si registrata nel periodo di emergenza assoluta, quello dei mesi di marzo e di aprile; la quantità delle persone "attualmente positive" ancora in circolazione è molto significativa ma è diminuita la gravità della malattia, che sempre più frequentemente si risolve con cure domiciliari oppure cure ospedaliere nei reparti diversi dalla terapia intensiva, e quindi gli ospedali non sono più "in sovraccarico". Sono diminuite del 90% circa le telefonate al numero di emergenza "118" nella zona di competenza delle Province di Bergamo, Brescia e Sondrio, il numero dei necrologi pubblicati sull'Eco di Bergamo e sui bollettini parrocchiali dei singoli Comuni (oltre a quelli pubblicati nello spazio riservato ai decessi delle bacheche comunali) è ritornato ai livelli considerati "normali" dei giorni "pre emergenza Corona Virus"; gli ospedali dopo due mesi di "monopolio assoluto" dedicato alla emergenza sanitaria "Corona Virus" stanno riprendendo la loro programmazione tradizionale, ricominciando con la normale attività ambulatoriale e la prevenzione e cura delle altre patologie, mentre l'ospedale che fu realizzato in piena emergenza nella zona della Fiera di Bergamo (e che è arrivato a ospitare 50 pazienti) attualmente è vuoto, ha dimesso tutti i pazienti che erano stati ricoverati; la stessa azienda ospedaliera principale della Provincia di Bergamo (il "Papa Giovanni XXIII") nel mese di marzo era arrivata a ospitare addirittura un massimo di oltre 500 pazienti Covid giornalieri, adesso quel valore è sceso intorno ai 50 pazienti giornalieri. La situazione è vicina al ritorno alla normalità e chi pronosticava e ipotizzava sciagure e catastrofi dopo la riapertura del 4 maggio e dopo la ulteriore riapertura del 18 maggio per ora (e per fortuna) è stato clamorosamente smentito
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