sabato 23 luglio 2016

LA GRANDE SVOLTA POLITICA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 22 LUGLIO: SULLA QUESTIONE ORATORIO TAGLIUNO E BOCCIODROMO PIEREMILIO, CLEMENTINA E UN CONSIGLIERE DI FORZA ITALIA AVEVANO RAGIONE

Pieremilio Pagani e Clementina Belotti avevano ragione,  e anche un consigliere di Forza Italia  (che con saggezza e lungimiranza suggeriva ai suoi compagni di partito di togliere di mezzo il diritto di superficie nelle trattative con la Parrocchia sulla questione Oratorio Tagliuno,  ristrutturazione del cinema e bocciodromo comunale,  in quanto secondo lui quell'elemento era fonte di ambiguità e di  grave dissenso politico con la Lega Nord)  che per mesi ha tentato di riportare  "sulla retta via"  il sindaco ha avuto ragione.     Dalla serata del 22 luglio tutto è cambiato nella vicenda dell'Oratorio di Tagliuno:  il sindaco ha ammesso che il Comune non intende pagare alcun diritto di superficie alla Parrocchia per l'utilizzo del bocciodromo,  il bocciodromo è stato regolarmente ceduto alla Parrocchia con una convenzione firmata dalla precedente amministrazione comunale  (la ex Giunta del  "Patto per Castelli Calepio")  e prevede l'incasso del corrispettivo di 550.000,00  euro da parte del Comune,  oltre alla realizzazione di alcune opere di urbanizzazione  (parcheggi da creare nelle immediate vicinanze dell'Oratorio)  previste in convenzione.   Il Comune realizzerà un bocciodromo comunale nuovo,  utilizzando i soldi che il sindaco ha promesso che incasserà  "entro cinque mesi"  (quindi entro la fine dell'anno 2016,  questa è la novità emersa pubblicamente in aula),   in un'area che sarà individuata dai tecnici comunali e dalla Giunta nelle immediate vicinanze del nuovo circolo dopolavoro del Lascito Marchetti in Villa Colleoni:   se così non fosse,  ossia se il bocciodromo sarà realizzato in una zona distante dal circolo dopo lavoro di Villa Colleoni,   si verificherebbe  "l'effetto dispersione"  di avere due strutture fisicamente distanti e quindi scomode da raggiungere per gli anziani di Tagliuno.

"VIA IL DIRITTO DI SUPERFICIE"  è stato il risultato politico di una discussione politica tra i due partiti di maggioranza,  non è stato un fatto meramente tecnico suggerito da qualche funzionario comunale:  il sindaco per sua stessa ammissione  (non è stato molto entusiasta di doverlo ammettere in aula di Consiglio Comunale!!!)  non aveva i numeri per andare avanti con una trattativa che comprendeva quell'elemento di ambiguità che era politicamente  "a serio rischio di potenziale danno erariale all'Ente".   Due consiglieri leghisti  (Clementina Belotti e Pieremilio Pagani)  non avrebbero mai votato in aula di Consiglio Comunale una nuova convenzione con il diritto di superficie,  e questo fatto metteva seriamente a rischio la maggioranza:  sarebbe stata sufficiente quella sera della votazione una semplice assenza di un altro consigliere di maggioranza  (magari per quei  "motivi personali"  che si verificano molto spesso in questa legislatura)  per fare venire a mancare il numero legale per l'approvazione di quella convenzione,   con due voti in meno i numeri erano troppo rischiosi e si è deciso,  saggiamente anche se con grave ritardo,  di evitare una disastrosa prova di forza in aula togliendo di mezzo l'elemento che creava dissenso e divisione tra i consiglieri della Lega Nord e di Forza Italia.   Si torna al punto di partenza:  una trattativa sulla base di una convenzione che sicuramente non piace ai due partiti di questa maggioranza  (che nella precedente legislatura,  quando erano partiti di opposizione,   votarono contro l'approvazione della convenzione attualmente in vigore e della cessione del bocciodromo alla Parrocchia)  ma senza diritti di superficie,  e partendo dal presupposto tecnico indiscutibile che esiste una convenzione regolarmente sottoscritta dalle due parti,   e che tale convenzione prevede obblighi a carico di entrambe le parti che devono essere rispettati  (il sindaco,  non a caso,  in aula ha detto in un passaggio passato quasi inosservato  "fino a oggi siamo  'quasi inadempienti'  entrambi",   il Gufo con minor prudenza elimina la formula  'quasi inadempienti'  e preferisce parlare di ritardi da parte di entrambe le parti nell'adempimento degli obblighi della convenzione,  ritardi peraltro motivati dal fatto che esiste una trattativa politica e tecnica ancora in corso da parte di entrambe le parti).   La trattativa tra Comune e Parrocchia,  sulle questioni Oratorio di Tagliuno,  bocciodromo e ristrutturazione del cinema,  adesso può riprendere,  magari sarà più difficile ma anche più chiara e trasparente,  senza più l'elemento del  "diritto di superficie"  che non era condiviso all'interno della maggioranza:   sarebbe stato sufficiente ascoltare fin dall'inizio Pieremilio Pagani  (che su questa vicenda magari urlava troppo,  ma aveva ragione!!!)  e  anche i consiglieri più prudenti e più saggi di questa maggioranza,  senza infilarsi in una trattativa avventurosa e solitaria,  convinto che  "prima o poi anche la Lega voterà a favore del diritto di superficie perchè altrimenti si va tutti a casa",   per evitare questa clamorosa  "retromarcia politica"  che ha rallentato le trattative e ha reso più difficile il risultato finale che tutti attendiamo con ansia,  quello dell'acquisto del cinema  (per poi ristrutturarlo magari grazie al contributo di qualche privato che intende usufruire delle forti agevolazioni fiscali dell'art bonus previste per le ristrutturazioni dei teatri,  delle biblioteche e degli immobili adibiti ad uso culturale)   che resta ancora,  secondo l'opinione del Gufo,  il miglior compromesso possibile tra Comune di Castelli Calepio e Parrocchia di Tagliuno.    Servono negoziatori abili,  negoziatori prudenti e lungimiranti da parte della Parrocchia e anche da parte della maggioranza,  e soprattutto negoziatori riservati che non vadano a spifferare tutto su  "Araberara"  oppure a dare anticipazioni in Consiglio Comunale oppure a parlare con il Gufo mentre la trattativa è ancora in una fase delicata:  la trasparenza può essere garantita,  in modo produttivo,  anche da una serata pubblica informativa alla popolazione da organizzare una volta che i dettagli tecnici e politici principali  (quelli condivisi da entrambe le parti)  sono stati definiti,   ma qui il Gufo si chiede:  si riuscirà,  da parte della maggioranza e del sindaco,  ad avere la lungimiranza e il buon senso di dimenticare la  "falsa partenza"  di questa trattativa e la pazienza di saper aspettare qualche mese in più in cambio di un accordo migliore e questa volta duraturo?? 

NOTA A MARGINE DEL POST  nel lontano 2009 Pieremilio Pagani,  dopo le elezioni comunali e la vittoria del  "Patto per Castelli Calepio",   ammoniva il popolo  (solitario e spesso inascoltato,  compreso il vecchio Gufo che aveva colpevolmente sottovalutato le conseguenze tecniche e politiche della questione)  che la decisione di inaugurare la nuova legislatura comunale con la revoca della costruzione di un nuovo auditorium a Castelli Calepio nella zona limitrofa al bocciodromo e con la decisione,  in conseguenza della revoca dell'opera,  di estinguere anticipatamente anche il mutuo,  sarebbe stata fonte di un caos amministrativo che si sarebbe trascinato  "per almeno dieci anni"  (Pieremilio aveva detto e previsto proprio questo,  in uno dei suoi colloqui con il vecchio Gufo).    Non è oggi il blog del Gufo a dare ragione a Pieremilio  (un lettore potrebbe anche pensare  "chi se ne frega del blog del Gufo")   ma è stata la successione cronologica dei fatti politici e degli eventi a dimostrare che,  trascorsi ormai sette anni  (dal giugno 2009 all'attuale mese di luglio 2016)  la vicenda,  dopo una incredibile successione di colpi di scena e di  "fare e disfare"  tra tre diverse Giunte espressione di tre diverse maggioranze politiche  (Lega Nord,  "Patto per Castelli Calepio"  e  Lega Nord - Forza Italia)  è  ancora oggi  "in alto mare"  e tutta da definire,  l'Oratorio non è ancora stato ampliato,  il cinema di Tagliuno non è ancora stato ristrutturato,  la questione del bocciodromo nuovo deve ancora oggi essere definita,  e a questo punto il Gufo si chiede,  con sette anni di ritardo:  non era meglio,  a questo punto,  osservare il  "principio di continuità amministrativa"  nel 2009  in modo che oggi avremmo almeno un nuovo auditorium comunale per gli spettacoli teatrali e musicali  (e per qualche evento politico e culturale)  che avrebbe consentito di trattare con maggiore serenità e con meno urgenza il problema della ristrutturazione del cinema di Tagliuno??    Quella del Gufo è una domanda che purtroppo,  a sette anni di distanza dalla campagna elettorale dell'estate 2009,   non ha ancora trovato una risposta decisiva e definitiva,   e che ha lasciato irrisolto ancora oggi questo problema nella frazione di Tagliuno
  

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