lunedì 27 novembre 2017

TUTTA LA VERITA' SULLA CRISI POLITICA A CASTELLI CALEPIO, NON E' IN ATTO ALCUNA CONGIURA DI PALAZZO E I CONSIGLIERI DI MINORANZA NON HANNO DECISO PROPRIO NULLA, LA CRISI E' STATA PROVOCATA DALL'INFINITA FAIDA POLITICA TRA LEGA NORD E FORZA ITALIA

Per comprendere la situazione politica attuale di Castelli Calepio è necessario fare una premessa tecnica  e  regolamentare,   perchè i numeri hanno il loro valore e il loro significato.   Dopo le elezioni comunali del 2014,   è stato eletto un Consiglio Comunale a grande maggioranza Forza Italia - Lega Nord composto da dodici consiglieri più il sindaco che ha potere di voto,   Forza Italia è il partito di maggioranza relativa in quanto dispone di quattro consiglieri compreso il consigliere capogruppo di  ''Lista Benini''  più il sindaco,   la Lega Nord dispone di quattro consiglieri,   i due gruppi di minoranza dispongono di due consiglieri comunali a testa.   I consiglieri di minoranza di  ''Castelli Calepio Cambia''  e  del  ''Patto per Castelli Calepio''  non hanno alcun potere di salvare la maggioranza oppure di determinare la crisi di governo se non è già in atto,   all'interno della maggioranza stessa,   una situazione ormai al collasso  e  allo sfascio generale,   ergo è totalmente errato sostenere che Massimiliano Chiari compie congiure di Palazzo per fare cadere la maggioranza oppure che i consiglieri del  ''Patto per Castelli Calepio''  da soli sono in grado di salvare la maggioranza.    La maggioranza se è compatta è in grado di governare,   altrimenti se collassa e crolla è tutta colpa della maggioranza stessa e i principali responsabili politici della crisi non possono essere altre persone che coloro i quali dovrebbero impegnarsi a fondo per tenerla unita,   ossia prima di tutti gli altri quelli che hanno le cariche principali dal punto di vista gerarchico che sono il sindaco,  il vice sindaco  e  il consigliere capo gruppo di  ''Lista Benini''.

Fatta questa premessa,   facciamo una cronologia  ''nuda e cruda''  di quanto è avvenuto a partire dall'estate 2017,   ossia dei fatti ufficiali e delle lettere scritte e protocollate che hanno determinato la crisi attuale  e  la totale paralisi tecnica e amministrativa a Castelli Calepio.    Il 29 giugno 2017 in Consiglio Comunale avviene il primo grave momento di crisi e di divisione tra i due partiti di maggioranza,   con la variazione al bilancio di previsione 2017 che passa grazie ai soli cinque voti favorevoli dei consiglieri di Forza Italia visto che Clementina Belotti esce dall'aula  e  gli altri consiglieri leghisti si astengono leggendo in aula un comunicato,   mentre proprio quella sera il vice sindaco risultava assente alla seduta.    Il 31 luglio sempre in aula di Consiglio Comunale si registrava l'assenza di due consiglieri comunali di maggioranza,   Fiorenzo Falconi di Forza Italia  e  Clementina Belotti della Lega Nord,   mentre il consigliere leghista Cristian Pagani in dissenso rispetto al proprio partito politico decideva di astenersi e di non dare voto favorevole all'approvazione di un  ''debito fuori bilancio''  che pertanto passava ancora una volta in aula con un voto di una minoranza di consiglieri,   esattamente sei consiglieri su tredici.    Nel mese di settembre 2017 il vice sindaco restituiva la delega al Patrimonio motivando la propria decisione con il fatto che pur avendo più volte fatto richiesta mediante lettere protocollate agli uffici comunali dei certificati di sicurezza degli edifici  e  di relazioni scritte in merito agli interventi da programmare per la messa in sicurezza degli stessi,    non aveva mai ricevuto risposta alle sue continue sollecitazioni.    Il  29  ottobre 2017 i quattro consiglieri comunali della Lega Nord compreso il vice sindaco  e  i tre membri del consiglio direttivo della sezione locale,   tra i quali la segretaria di sezione Monica Novali  e  l'assessore esterna al Bilancio e allo Sport Laura Chiari,   hanno firmato un comunicato ufficiale del partito molto duro e circostanziato nei confronti degli alleati e del sindaco,   e pochi giorni dopo la pubblicazione sui social network  e  sui giornali locali di questo comunicato l'assessore esterna Laura Chiari ha scritto a sua volta una durissima lettera protocollata dimettendosi dall'incarico di assessore,   mentre il giorno stesso Clementina Belotti ha restituito la delega al Personale  e  Pieremilio Pagani ha restituito la delega all'Ambiente ed Ecologia,  e  tutti quattro i consiglieri leghisti compreso il vice sindaco nello stesso giorno in cui si è dimessa dall'incarico Laura Chiari hanno fatto protocollare un altro documento assai duro e critico nei confronti del sindaco sulla gestione dei lavori di via Castellini.     Prima di tutti questi fatti,   nel 2016 si era dimesso dalla carica di assessore l'ex segretario di sezione della Lega Nord Gabriele Colombi  e  successivamente Clementina Belotti si era dimessa dall'incarico di assessore allo Sport e al Bilancio,   mentre Fiorenzo Falconi di Forza Italia prima di riprendersi la delega alla Sicurezza aveva restituito la delega stessa nelle mani del sindaco,  e  addirittura nell'agosto 2014 erano andati in scena altri momenti di caos e di divisione con i due consiglieri rappresentanti del Comune di Castelli Calepio nella Fondazione Calepio che si candidavano entrambi alla carica di presidente venendo entrambi sconfitti in una votazione nella quale per la prima volta nella sua storia recente la Fondazione eleggeva un presidente rappresentante di un Comune diverso da Castelli Calepio.    Mentre accadeva tutto questo,   il Comune di Castelli Calepio è stato commissariato nel mese di maggio 2017 in materia di bilancio dal Prefetto per inadempimenti relativi al mancato rispetto della scadenza di legge entro la quale approvare in aula di Consiglio Comunale il bilancio consuntivo 2016,   che pertanto è stato redatto da un commissario prefettizio che si è sostituito alla Giunta nell'approvazione di quel documento contabile,    e  un'indagine della Procura della Repubblica sta mettendo in subbuglio l'ufficio tecnico dove un funzionario ex responsabile di ufficio risulta attualmente indagato,   con pittoresco  ''contorno''  di una delibera di Giunta sulla riorganizzazione degli uffici dell'Area Tecnica  e  sulla redistribuzione di incarichi e mansioni che fu approvata all'unanimità in data 12 aprile 2017  ma che a causa di inghippi tecnici e formali fu pubblicata su albo pretorio telematico del sito comunale solo sei mesi più tardi,   in data 12 ottobre 2017.       

Questi sono gli atti e i fatti ufficiali,   i documenti protocollati,   le lettere  e  i comunicati che hanno determinato la crisi di maggioranza,   le date in cui si sono verificati gli eventi politici principali di questa legislatura comunale.    In un paesello che abbia un minimo di serietà politica il sindaco,   travolto da tutti questi fatti politici e amministrativi,    si sarebbe già dimesso da tempo per ragioni minime di dignità politica e personale.    Di solito anche assessori,  consiglieri di maggioranza e vice sindaci che sottoscrivono comunicati di partito contenenti critiche molto dure nei confronti del loro stesso sindaco dopo aver scritto quei comunicati e quelle lettere protocollate si dimettono dagli incarichi politici / amministrativi  e restituiscono le deleghe,    come peraltro hanno fatto i loro colleghi della Lega Nord che pochi giorni dopo aver firmato quel comunicato ne hanno tratto le inevitabili conseguenze politiche dei loro atti  e  hanno restituito le deleghe da consiglieri oppure nel caso di Laura Chiari si sono dimessi dall'incarico di assessore.      Non è in atto alcuna  ''congiura di Palazzo''  perchè è tutto scritto,   documentato con fogli protocollati,   pubblicato sui social network e sui giornali locali,    è solo in atto la mancanza di voglia da parte di alcune persone di dare serie spiegazioni  e  ineccepibili motivazioni ai loro comportamenti  e  soprattutto la voglia di alcune persone che hanno sottoscritto comunicati di non trarre le conseguenze politiche dei loro atti  e  di voler andare avanti a tutti i costi,   condannando di fatto il Comune alla paralisi amministrativa  e  all'immobilismo politico.     Non ha quindi alcuna importanza quello che fanno i consiglieri di minoranza,   le telefonate più o meno segreti,   gli scenari più o meno improbabili  e  quello che scrivono gli scrittori solitari,    perchè gli eventi che hanno generato la crisi politica sono nati e si sono sviluppati all'interno dei due partiti di maggioranza  e  per precisa volontà di agire in quel modo da parte di diversi esponenti della maggioranza        

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