domenica 7 giugno 2020

"INFORMATIVA COVID19", IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DEL GUFO / MIGLIORA LA SITUAZIONE ANCHE IN REGIONE LOMBARDIA E NELLA PROVINCIA DI BERGAMO, CONTINUANO LE RIAPERTURE (ANCHE NEL COMUNE DI CASTELLI CALEPIO)

Prima di leggere questa  "informativa COVID19"  del Gufo,   che si basa esclusivamente sui dati ufficiali forniti nei bollettini quotidiani pubblicati sul sito  "on line"  di Regione Lombardia,   alcune precisazioni per una corretta lettura  (e interpretazione)  dei dati matematici  /  statistici.    Il Gufo prende in esame solamente le variazioni settimanali  (le variazioni giornaliere sono soggette a forti oscillazioni a seconda del numero dei tamponi che sono processati  e  comunicati agli uffici della Regione Lombardia  e  che quindi subiscono forti oscillazioni soprattutto nei giorni immediatamente successivi a quelli delle festività  e  dei  "ponti festivi")   che sono molto più significative delle variazioni giornaliere,    per quanto riguarda i  "dati certi"   (numero dei pazienti ricoverati in ospedale sia nei reparti della terapia intensiva  che  nei reparti diversi dalla terapia intensiva,   numero dei decessi)   ha rilevanza la variazione dei valori assoluti,   oltre alla variazione in termini percentuali  e  in termini di valori che si registrano alla fine di ogni settimana presa in considerazione.    Inoltre,  il 4 maggio è  ufficialmente concluso il  "lockdown totale"  in Regione Lombardia  e  si sono riaperte le attività produttive  e  ripristinata la mobilità sui mezzi di trasporti pubblici,   oltre alla possibilità di muoversi liberamente senza più alcun vincolo all'interno della propria Regione,   mentre in data 11 maggio sono stati riaperti i mercati rionali dei commercianti ambulanti  (prima limitatamente ai soli venditori di generi alimentari  e  la settimana successiva per tutte le bancarelle di ogni mercato);    il 18 maggio hanno riaperto anche altre attività  (bar,  ristoranti,  negozi di vendita al dettaglio,   tutti i negozi che offrono servizi alla persona come saloni di parrucchieri ed estetiste),    sono state riaperte musei  e  biblioteche  ed è stata ripristinata la possibilità di assistere alle funzioni religiose  e  in particolare alla celebrazione della Santa Messa in tutte le Chiese cattoliche del territorio regionale,   mentre da mercoledì 3 giugno è stata ripristinata la libera circolazione tra le diverse Regioni italiane,   sono stati riaperti i parchi pubblici in diversi Comuni della Regione  e  sono state riaperte le attività delle piscine  e  delle palestre.    Il prossimo  "step"  sarà il 15 giugno   (riapertura di cinema,   teatri  e  stagione dei concerti musicali)  e  a quel punto l'intera Regione Lombardia sarà  "in piena mobilità"  senza più alcuna limitazione,   fatta eccezione per le attività delle scuole pubbliche  e  private  e  per lo svolgimento delle partite ufficiali dei principali sport di squadra;   i dati presi in esame dal 11 maggio al 7 giugno si riferiscono quindi a un periodo in cui in Regione Lombardia,   nella Provincia di Bergamo  e  in tutti i Comuni della Provincia di Bergamo   (compreso il Comune di Castelli Calepio)   si è incrementata nettamente la mobilità  e  il numero di occasioni di socializzazione  e  di assembramento di persone che,   partendo da una situazione iniziale molto critica,    avrebbe potuto in teoria fare incrementare  (e non di poco)  tutti gli indicatori presi in considerazione  e,    secondo le catastrofiche previsioni di alcuni  "gufi disfattisti",    portare al rischio di un secondo  "lockdown"  sia in Regione Lombardia  che  a livello nazionale.     

NELLA SETTIMANA DAL 11 MAGGIO AL 17 MAGGIO  (COMPRESO)  si sono registrati in Regione Lombardia 2.918 nuovi casi di  "positività al Corona Virus"  su 91.225 tamponi processati  (in media  e  in percentuale si sono registrati 416 nuovi casi giornalieri  e  un tasso di positività del 3,20%  nel rapporto tra nuovi casi  e  tamponi processati),    il numero di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono scesi da 348 a 255,   il numero di pazienti ricoverati in ospedale in reparti diversi dalla terapia intensiva sono scesi da 5.428 a 4.480,    il numero dei pazienti deceduti nell'arco dell'intera settimana è stato di 533,    il numero dei nuovi casi che si sono registrati nella Provincia di Bergamo è stato pari a 332  (in percentuale il 11,38%  dei nuovi casi che si sono registrati in tutto il territorio regionale).

NELLA SETTIMANA DAL 18 MAGGIO AL 24 MAGGIO  (COMPRESO)  si sono registrati in Regione Lombardia 2.266 nuovi casi di  "positività al Corona Virus"  su  93.972 tamponi processati  (in media e in percentuale si sono registrati 323 nuovi casi giornalieri  e  un tasso di positività del 2,41%  nel rapporto tra nuovi casi  e  tamponi processati),    il numero di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva è sceso da 255 a 197,   il numero di pazienti ricoverati in ospedale nei reparti diversi dalla terapia intensiva sono scesi da 4.480 a 4.017,   il numero di pazienti  "attualmente positivi al Corona Virus"  è sceso da 33.561 a 25.614,    il numero dei pazienti deceduti nell'arco dell'intera settimana è stato di 321,   il numero dei nuovi casi che si sono registrati nella Provincia di Bergamo è stato pari a 463  (in percentuale il 20,43%  dei nuovi casi che si sono registrati in tutto il territorio regionale).

NELLA SETTIMANA DAL 25 MAGGIO AL 31 MAGGIO  (COMPRESO)   si sono registrati in Regione Lombardia 1.858 nuovi casi di  "positività al Corona Virus"  su 83.633 tamponi processati  (in media  e  in percentuale si sono registrati 265 nuovi casi giornalieri  e  un tasso di positività del 2,22%  nel rapporto tra nuovi casi  e  tamponi processati),    il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva è sceso da 197 a 170,   il numero dei pazienti ricoverati in ospedale nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 4.017 a 3.131,    il numero dei pazienti  "attualmente positivi al Corona Virus"  è sceso 25.614  a  20.996,    il numero dei pazienti deceduti nell'arco dell'intera settimana è stato di 272,   il numero di nuovi casi che si sono registrati nella Provincia di Bergamo è stato pari a 460  (in percentuale il 24,75%  dei nuovi casi che si sono registrati in tutto il territorio regionale)  ma questo numero è stato  "falsato"  da 118 casi di  "positività debole"  registrati grazie alle analisi da test sierologici su cui le A.S.S.T.  comunicavano che sarebbe stato eseguito il tampone la settimana successiva per confermare la pronta negatività della malattia  e  quindi la assoluta irrilevanza del caso,   ormai di scarsa gravità   (infatti nei dati della settimana successiva,   a  dimostrazione di quanto era stato dichiarato dai  "vertici"  della Regione Lombardia,   si è verificata puntualmente la netta diminuzione del valore dei  "nuovi casi di positività"  registrati in Provincia di Bergamo),    quindi il numero corretto di  "nuovi casi"  della Provincia di Bergamo avrebbe dovuto essere pari a 342  e  non 460.    

NELLA SETTIMANA DAL 1°  GIUGNO AL 7 GIUGNO  (COMPRESO)   si sono registrati in Regione Lombardia 1.227 nuovi casi di  "positività al Corona Virus"  su 68.103 tamponi processati  (in media e in percentuale 175 nuovi casi giornalieri  e  un tasso di positività del 1,80%  nel rapporto tra nuovi casi e tamponi processati),   il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso da 170 a 107,   il numero dei pazienti ricoverati in ospedale nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 3.131 a 2.801,    il numero dei pazienti  "attualmente positivi al Corona Virus"  è sceso da 20.996 a 19.420,   il numero dei pazienti deceduti nell'arco dell'intera settimana è stato di 158,   il numero dei nuovi casi che si sono registrati nella Provincia di Bergamo è stato pari a 192  (in percentuale il 15,65%  dei nuovi casi che si sono registrati in tutto il territorio regionale).

E ora,   sulla base dei dati esposti,   passiamo alle considerazioni di carattere matematico  e  statistico della lettura  (settimanale)   dei principali indicatori.    Nel mese successivo a quello della fine del  "lockdown totale"  in Regione Lombardia  e  delle riaperture   (prima le riaperture del 4 maggio  e  poi le ulteriori riaperture del 18 maggio),    prendendo in esame il periodo compreso tra lunedì 11 maggio  e  domenica 7 giugno,    il numero dei nuovi casi medi giornalieri è sceso da 416 a 175  e  in rapporto percentuale sul numero di tamponi processati è sceso dal 3,20%  al 1,80%,    il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso da 348 a 107,    il numero dei pazienti ricoverati in ospedale nei reparti diversi dalla terapia intensiva è sceso da 5.428 a 2.801,    il numero dei  "casi attualmente positivi al Corona Virus"   (che a inizio maggio era superiore a 40.000 persone)  adesso è sceso per la prima volta sotto le 19.500 persone.    In pratica,  si sta registrando una diminuzione dei  "nuovi casi di positività"  (in termini di rapporto percentuale tra  "nuovi casi di positività"  e  numero di tamponi processati)  dal 3,20%  al 1,80%   (la diminuzione mensile in termini percentuali è del 43,75%),   si sta registrando un calo dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva del 69,25%,   si sta registrando un calo dei pazienti ricoverati in ospedale nei reparti diversi dalla terapia intensiva del 48,39%,    si sta registrando un calo della mortalità   (intesa come  "numero di decessi medi giornalieri"  registrati nel periodo preso in considerazione)   del 69,75%;    i dati risultano abbastanza coerenti tra di loro  (tutti gli indicatori procedono nella stessa direzione  e  con variazioni percentuali che si avvicinano al 50%  per quanto riguarda la rilevazione di nuovi casi di positività  e  la rilevazione del numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi non gravi  e  nei reparti diversi dalla terapia intensiva,    mentre si avvicinano addirittura al 70%  quando si va a misurare la variazione dei casi di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva  e  il numero di decessi),    e  semmai il maggior decremento  (in termini percentuali,   e  oltretutto con uno  "scarto"  di oltre 20 punti percentuali)   dei dati dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva  e  del numero medio dei decessi  rispetto  al decremento dei ricoveri nei reparti diversi dalla terapia intensiva  e  del numero dei nuovi casi di positività al virus è una conferma  "matematica / statistica"  della famosa teoria elaborata dal professor Zangrillo secondo la quale il virus continua fisicamente a circolare su tutto il territorio regionale,   ma ha perso forza  e  capacità di replicarsi all'interno dell'organismo umano,    e  quindi di fare precipitare la situazione fino alla necessità di procedere al ricovero in terapia intensiva oppure al decesso del paziente.     Non sono affatto da escludere,   e  da considerare assurde  (anzi,   diversi elementi spingono verso quella spiegazione)   le ipotesi secondo le quali il virus può avere una tendenza a diventare  "stagionale"   (con maggiore aggressività nei mesi autunnali  /  invernali  e  progressiva perdita di forza nei mesi in cui iniziano ad aumentare le temperature,    nella tarda primavera  e  in estate)   oppure  quella secondo la quale il virus   (secondo un principio stabilito dalla Natura)  non ha interesse a uccidere il suo  "ospite",    altrimenti morirebbe lui stesso,   e  si sta  "adeguando"  in una ricerca di  "convivenza"  con l'ospite che garantisca la sua stessa sopravvivenza;     non è nemmeno da escludere  (anzi,   è quasi certamente vero)   quanto dichiarano in diverse circostanze i medici bergamaschi e bresciani,   che hanno elaborato nuovi protocolli ed escogitato nuovi metodi di cura  (anche in assenza del vaccino)   per impedire al  "Corona Virus"  di degenerare fino al punto da mettere in pericolo la vita del paziente,   e  quindi ciò ha determinato il netto miglioramento della situazione presso le principali strutture ospedaliere della Provincia di Bergamo che è iniziato da metà aprile ed è andato avanti senza interruzioni per tutto il mese di maggio.    Non è quindi nemmeno da prendere come  "Verbo assoluto"  la teoria della  "seconda ondata del virus"  e  qualora essa si verificherà non è più una certezza che essa sarà più devastante  (almeno sul territorio della Provincia di Bergamo)   rispetto a quella che è stata la terrificante  "prima ondata"  degli ultimi giorni del mese di febbraio,  del mese di marzo  e  dei primi giorni del mese di aprile.   

Passiamo alla Provincia di Bergamo;   sull'Eco di Bergamo di oggi il direttore dell'azienda ospedaliera  "Giovanni XXIII"  di Bergamo ha dichiarato che nel mese di maggio hanno ripreso tutte le normali attività ambulatoriali,    fino a un tasso di riempimento del 55%  delle prestazioni che di solito l'ospedale  "in tempi normali"  è in grado di erogare   (in realtà l'ospedale bergamasco sarebbe in grado di erogare anche una percentuale superiore al 70%,   ma gli attuali protocolli sanitari nazionali  e  la presenza nella struttura di un discreto numero di  "pazienti COVID19"  che devono essere tenuti precauzionalmente separati dagli altri pazienti suggerisce,   per prudenza,   di mantenere liberi un certo numero di posti).     Il numero di pazienti attualmente ricoverati nei reparti  "COVID19"  è pari a 89 persone  (di cui 20 nei reparti di terapia intensiva)  e  il numero di nuovi pazienti  "COVID19"  ricoverati in tutto il mese di maggio presso la struttura ospedaliera bergamasca ammonta a sette persone;    nei giorni  "infernali"  di marzo si era arrivati a circa 550 pazienti ricoverati in tutta la struttura,   con tutti i posti di terapia intensiva  (72 posti letto originari che nei giorni più drammatici erano stati portati fino a 100 posti,   attualmente la struttura ha in funzione 88 posti letto disponibili per la terapia intensiva  e  quindi nel periodo di emergenza è stata in grado di ricavare ulteriori 16 posti diventati ormai  "strutturali")  totalmente saturi  e  la necessità di realizzare una struttura di emergenza nella zona della Fiera di Bergamo   (arrivata a ospitare fino a 50 pazienti  e  attualmente rimasta vuota,   avendo dimesso tutti i pazienti  "COVID19")   ma  malgrado ciò in quei mesi incandescenti la struttura ospedaliera era riuscita a garantire circa il 30%  delle prestazioni che di solito sono erogate  "in tempi normali"   (in particolare,   sono stati portati felicemente a termine 1.056 parti  e  sette delicati interventi chirurgici di trapianto,    non sono mai state rifiutate urgenze e patologie tumorali  e  cardiovascolari).      Sempre leggendo l'Eco di Bergamo  e  sempre nella Provincia di Bergamo,   negli ultimi due giorni presi in considerazione è stato comunicato un solo decesso in ognuna delle due giornate su tutto il territorio provinciale  e  i decessi settimanali spesso sono inferiori alle dieci unità,    con un crollo della mortalità  e  delle chiamate al numero di emergenza  "118"  che rispetto al periodo più drammatico dell'emergenza sanitaria è evidentissimo.    

Il virus circola ancora in Regione Lombardia dove ogni giorno si registrano circa 200 nuovi casi di positività   (ma il tutto va sempre considerato in uno scenario di una Regione di oltre 10 milioni di abitanti ad altissimo tasso di mobilità sia nazionale che internazionale)   ma non dobbiamo dimenticare che questo dato superava abbondantemente i 500 nuovi casi medi giornalieri nella settimana dal 4 maggio al 11 maggio   (arrivando in alcune singole rilevazioni anche a superare quota 700 nuovi casi),     e  che fino agli ultimi giorni del mese di aprile era quasi sempre vicino ai 900 / 1.000 nuovi casi medi giornalieri;    erano settimane in cui il rapporto percentuale tra nuovi casi di positività  e  numero dei tamponi processati si avvicinava  (e a volte superava)  la  "soglia critica"  del 10%  e  che nei momenti più drammatici del mese di marzo era arrivato a superare addirittura il 25%  per alcuni giorni.     E'  praticamente impossibile arrivare a una situazione di  "nuovi contagi uguale a zero"  in tutto il territorio della Regione Lombardia prima che sia stata individuata la cura farmacologica  oppure  il vaccino in grado di debellare definitivamente la malattia,     ma il mantenimento di una situazione come quella attuale  (oppure la continuazione del trend di riduzione dei principali indicatori,   quelli dei ricoveri ospedalieri)   è una situazione gestibile anche con i mezzi attualmente a disposizione,   che ovviamente è auspicabile che possano essere incrementati  e  potenziati prima dell'irrompere sulla scena della stagione autunnale  e  invernale.    Si assiste,   secondo la testimonianza di diversi medici operativi in clinica  (ad esempio il dottor Zangrillo dell'azienda ospedaliera  "San Raffaele"  di Milano,   il professor Remuzzi dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche  "Mario Negri"  di Bergamo  e  il dottor Caruso ordinario di Microbiologia all'Università degli Studi di Brescia e presidente della Società Italiana di Virologia che afferma che l'A.S.S.T.  Spedali Civili di Brescia nel Laboratorio di Microbiologia ha isolato  e  sequenziato una variante  "estremamente meno potente"  del virus rispetto a quella dalla forza devastante dei mesi di marzo  e  di aprile),   a un crollo della quantità e della violenza della  "carica virale"  presente nei tamponi processati con esito di  "positività al Corona Virus"  e  infatti il numero di nuovi casi  (che anche se in netta decrescita rimane comunque rilevante in termini di valori assoluti)   determina un numero di nuovi ricoveri ospedalieri nettamente inferiore a quello dei mesi di marzo e di aprile;    molti dei  "nuovi casi"  sono definiti   "deboli",    per altre situazioni  (soprattutto nelle Province di Bergamo e di Brescia)   si tratta in realtà di  "vecchi casi di positività"  che emergono adesso,   nella fase finale e meno potente dell'infezione,   dopo diversi mesi  e  spesso dopo le analisi con i test sierologici che hanno avuto inizio nel mese di maggio in Regione Lombardia  e  consentono di mappare più a fondo la situazione soprattutto nelle Province di Bergamo e di Brescia.    Il crollo del tasso della mortalità è riscontrabile in modo tangibile  e  visibile a chiunque anche sullo spazio riservato ai necrologi dell'Eco di Bergamo,   dei bollettini parrocchiali  e  delle bacheche dei singoli Comuni,   oltre che dagli avvisi in Chiesa dei parroci  e  dalle cerimonie funebri;    le dieci pagine quotidiane interamente riservate ai necrologi sui numeri del mese di marzo  (e di inizio aprile)   dell'Eco di Bergamo sono ormai un lontanissimo ricordo,   in un momento in cui da diversi giorni si è ritornati al classico spazio di tre pagine quotidiane che era la realtà anche del periodo immediatamente precedente i giorni e i mesi dell'emergenza sanitaria.    Infine,   in diverse Province  (ad esempio Sondrio,   Como,   Lecco,    Mantova,   Lodi  e  Cremona)   la situazione da oltre un mese è praticamente sotto controllo,    si registrano quasi sempre incrementi giornalieri di numeri inferiori ai dieci nuovi casi in tutto il territorio di ogni singola Provincia.

Sul territorio comunale di Castelli Calepio le riaperture sono a buon punto.    Oltre al ripristino della libertà di movimenti su tutto il Comune  e  all'interno di tutta la Regione,   sono aperti senza limitazione i cimiteri comunali,   i parchi pubblici  (dal 3 giugno),    i mercati rionali delle frazioni di Cividino  (lunedì mattina)  e Tagliuno  (martedì mattina),    la bancarella del pesce a Tagliuno  (venerdì mattina),    l'accesso alla piazzola ecologica,   l'accesso alle  "casette dell'acqua",    funziona regolarmente il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti;    sono aperti senza alcuna limitazione i negozi commerciali  e  quelli di generi alimentari,   edicole e tabaccherie,   farmacie comunali,    supermercati,   fioristi,    librerie e cartolibrerie,   fotografi  e  stamperie,   oltre al ripristino a pieno regime delle principali attività artigianali e commerciali del Comune.    Si può partecipare alle funzioni religiose  "a numero contingentato"  e  con mantenimento delle distanze di sicurezza  (la celebrazione della Santa Messa,   le cerimonie funebri),    è stata ripristinata la possibilità di celebrare nuovamente funzioni civili in Comune  e  in Chiesa,    sia pure alla presenza dei soli familiari  e  di un numero ridotto di persone  (quelle indispensabili allo svolgimento della funzione stessa);    da lunedì pomeriggio saranno celebrati a Tagliuno nella tradizionale Santa Messa del pomeriggio delle ore 17:00  (e previo accordo con il Parroco)   tutte le cerimonie funebri che non hanno potuto avere luogo nel periodo del  "lockdown"  di marzo,   di aprile  e  di inizio maggio.      Il Consiglio Comunale viene convocato  (per ora  "a porte chiuse",    dal mese di giugno probabilmente con accesso limitato del pubblico)   presso la sala civica del nuovo centro polifunzionale di Villa Colleoni a Tagliuno,    dopo la morte di Mario Pagani si è provveduto alla surroga in Consiglio Comunale  (e quindi alla ricostituzione della piena integrità dell'organo)   con il subentro del  "primo dei non eletti"  e  anche alla ricostituzione della pluralità  e  dell'interezza della Giunta Comunale con il subentro nell'incarico di assessore di Alberto Carrara  (che si occuperà di Ecologia e Ambiente,   Patrimonio  e  Gestione del Personale)   e  con la nomina a vice sindaco di Nadia Poli.     Funziona per ora  (su appuntamento)   ai soli fini del ritiro di libri  e  di restituzione di libri già letti la biblioteca comunale di via Roma a Tagliuno,    non ancora accessibile nella sala letture,    mentre sono ancora chiusi il centro sportivo comunale di via Ferrucci  (dopo la sospensione definitiva di tutti i campionati di calcio della Lega Nazionale Dilettanti della F.I.G.C.  e  del C.S.I.  di Bergamo)   e  le scuole di tutti i gradi sul territorio comunale.      E' ancora chiuso l'Oratorio di Tagliuno che sta avviandosi alla conclusione del  "primo step"  della ristrutturazione  (con la realizzazione del nuovo campo di calcio in sintetico  e  degli spogliatoi,    la posa del nuovo manto erboso è già stata completata)  prima di riaprire,   verosimilmente non prima dell'inizio di luglio,    le proprie attività ricreative ed educative;    la Parrocchia ha aderito all'iniziativa della Diocesi di Bergamo che intende raccogliere richieste di aiuto  e  destinare fondi alle famiglie  e  alle piccole imprese  (quelle con meno di cinque dipendenti in organico  e  un crollo del fatturato di almeno il 50%  rispetto ai primi mesi dell'anno 2019).     Si può accedere regolarmente  (una persona alla volta)   all'Ufficio Postale di Tagliuno per le operazioni di sportello  e  di invio e ritiro della corrispondenza,    si accede su appuntamento alle filiali bancarie,   i liberi professionisti che operano sul territorio comunale sono nuovamente operativi dall'inizio del mese di maggio;   purtroppo non è stata rinviata l'I.M.U.  2020   (la scadenza del primo acconto è stata confermata il 16 giugno 2020,    con aliquota confermata al 10,60  per mille),    hanno iniziato a riaprire anche i centri anziani del paesello,    sia pure con diverse limitazioni.      Il Comune di Castelli Calepio ha quindi ripreso gran parte delle proprie attività pubbliche  e  private,   ed è impegnato nei prossimi giorni a elaborare una  "proposta educativa  e  ricreativa estiva"  a favore dei bambini che andrà a intercettare la ormai imminente fase di riapertura dei centri ricreativi estivi;     con la libera circolazione interregionale del 3 giugno  (estesa anche ai residenti in Regione Lombardia)  il turista può usufruire anche della possibilità di visitare Castelli Calepio  e  il cittadino di Castelli Calepio può recarsi liberamente in ferie estive anche fuori dal territorio della Regione Lombardia;    la riapertura dei musei del 18 maggio ha interessato  (come siti limitrofi a Castelli Calepio)  la possibilità di visitare nuovamente,   da parte dei cittadini di Castelli Calepio che ne fossero interessati,    l'Accademia Tadini di Lovere  e  la pinacoteca dell'Accademia Carrara di Bergamo.     Nei prossimi giorni il Gufo darà notizia di eventuali ulteriori riaperture che saranno decise sulla base dell'andamento della curva epidemiologica in Regione Lombardia,   precisando che il Comune di Castelli Calepio di solito segue quasi  "alla lettera"  (senza gravi restrizioni rispetto alla Regione)   le deliberazioni che sono assunte a livello nazionale  e  poi ratificate in Regione Lombardia 



       

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