martedì 29 settembre 2020

FERMATE QUELLA PARTITA SE NON VOLETE PRECIPITARE NEL RIDICOLO

 Alla fine quasi certamente si rinvierà la giornata del campionato di calcio di Serie A,    sicuramente salterà a data da destinarsi la partita tra Genoa e Torino;   è già imbarazzante che  "la Lega Calcio deve riunirsi"  e  che il direttore sportivo della squadra ligure affermi che  "alla data odierna"  la partita non è ancora stata formalmente rinviata,    perchè se in una simile vicenda esistono ancora dubbi  e  non certezze,   vuol dire che non siamo  "alla frutta",   ma siamo passati direttamente  "alla tazzina del caffè".     Siamo a quota 14 casi di positività al  "Corona Virus"  nella medesima squadra  (inclusi ovviamente calciatori  e  dirigenti,    oltre ai membri dello staff tecnico)  di cui uno  "con carica virale molto alta"   e  sono stati eseguiti i tamponi al Napoli,   avversario del Genoa domenica scorsa;    la situazione è incredibile  e  a dir poco incresciosa,   se si pensa che circa 15 casi di positività in meno di 24 ore nel mese di febbraio erano stati sufficienti a spingere il governo nazionale a intervenire nella zona del Basso Lodigiano,   decretando la  "zona rossa"  in ben dieci Comuni della Provincia di Lodi  e  della Lombardia  tra cui quello di Codogno,    e  nel Comune del Veneto di Vo'  Euganeo.     Non c'è alcun dubbio che il Genoa deve essere messo precauzionalmente a riposo per 14 giorni  (è già accaduto un paio di volte addirittura nel campionato di Serie A della Bielorussia la  "messa in quarantena"  per due settimane di alcune squadre che avevano diversi casi di positività al virus al loro interno)  e  che anche il Torino deve essere immediatamente congedato per evitare che possa diventare la prossima vittima del  "focolaio"  ligure / campano,    semmai ci si deve interrogare se il sistema dei  "tamponi a raffica"  che danno  "via libera"  in caso di negatività siano la misura bastante  e  sufficiente per fare andare avanti la stagione.    Il Gufo propone il metodo bielorusso,   ossia sanificazione degli spalti prima e dopo la partita  (e misurazione della temperatura corporea per i mille spettatori ammessi sugli spalti prima dell'ingresso),   raccomandazioni frequenti agli atleti e ai membri dello staff di rimanere a casa di loro spontanea volontà all'insorgere di sintomi influenzali  oppure  di malesseri improvvisi,    evitare una vita di promiscuità  (essendo professionisti,   per tutta la durata dell'attuale campionato possono essere ospitati in centri sportivi che nelle squadre di Serie A  spesso  e  volentieri sono delle vere e proprie  "cittadelle dello Sport"  confortevoli e attrezzate,    non solo con palestre  e  campi da calcio di abbondanti dimensioni  ma  anche con comodissime sale riunioni,   sale mensa  e  reparti di infermeria in cui prestano servizio medici sportivi  e  massaggiatori;    il Gufo suggerisce di incrementare la qualità del centro sportivo fornendo lo stesso di biblioteca  e  di giornali freschi di giornata),    evitare gli assembramenti  (in segreteria devono entrare solamente i dirigenti,   essa non deve diventare  "un porto di mare"  pronto a imbarcare chiunque),    evitare esultanze grottesche  e  abbracci inutili,   procedere a una incessante igiene personale,    accettare qualche mese di prudenza per temporeggiare in attesa del vaccino  oppure  del protocollo di cura in grado di mettere definitivamente sotto controllo la situazione sanitaria,    proprio in virtù del fatto che tali precauzioni consentiranno al campionato di tirare avanti  e  trascinarsi stancamente verso la primavera salvifica.    In Bielorussia siamo arrivati alla 25ma giornata  (su 30)  di campionato senza lockdown,   con la possibilità di spettatori sugli spalti,   non  "a porte chiuse",    con la messa in quarantena delle squadre che hanno alcuni casi di positività al virus  (di sicuro non si tergiversa davanti a situazioni di focolai come quello che ha falcidiato il Genoa,    perchè si interviene già al terzo o quarto caso di positività  oppure  di  "sospetta positività")   per un periodo di due settimane,   e  resistendo persino a una rivolta popolare contro il presidente della nazione  e  all'obbligo di interrompere due settimane il campionato per consentire ad alcune squadre bielorusse di partecipare ai turni preliminari della Champions League  e  della Europa League;   in Italia per molto meno siamo già nel marasma alla seconda giornata del campionato di Serie A,   e  al Gufo viene letteralmente da piangere pensando che riesce a mandare avanti in modo più efficiente  e  meno grottesco la Serie A bielorussa rispetto alla Serie A italiana           

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