venerdì 27 novembre 2020

COLPI DI SCENA AL "MAXI CONSIGLIO COMUNALE" DI CASTELLI CALEPIO / IL PAESELLO E' SENZA SEGRETARIO COMUNALE, LA LEGA VOTA CONTRO AL PIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO DOPO CHE IL SINDACO HA DEFINITO "UN PARTITO CHE FA POLITICA" IL COMITATO DEI GENITORI, SECRETATA L'INTERROGAZIONE DI "CASTELLI CALEPIO CAMBIA" SUL CENTRO COMMERCIALE EX FONDERIE QUINTANO MA LE INDAGINI SULLA "QUESTIONE ETERNIT" SI ALLARGANO

Il  "maxi Consiglio Comunale"  di novembre di Castelli Calepio manda totalmente in ebollizione la politica locale,  ed è un susseguirsi di colpi di scena uno dietro l'altro.    Il Comune di Castelli Calepio,  dopo avere perso in piena estate il responsabile dell'Ufficio Tecnico dimissionario,   è rimasto senza segretario comunale:   è stato collocato a riposo per raggiunti limiti di età  (e andrà quindi in pensione dal 1°  dicembre 2020)   il segretario comunale uscente,   ma il sindaco Benini ha annunciato che non è ancora stato individuato il nome del suo sostituto.    Essendo venuta a meno anche la ex vice segretaria,   che a sua volta ha preso congedo,   il Comune è  "in vacanza di segreteria"  per un periodo massimo di 120 giorni,   durante i quali il funzionario responsabile dell'Ufficio Ragioneria Domenico Coviello assumerà  "pro tempore"  l'incarico di segretario  "pro tempore"  (ed ha già esordito nella seduta consiliare del 27 novembre in qualità di segretario verbalizzante),   accentrando nelle sue mani immensi poteri  e  grandissime responsabilità pubbliche;   nel frattempo il sindaco scriverà alla Agenzia dei Segretari Comunali che,   in collaborazione con il Prefetto,   dovrà individuare dei nominativi iscritti all'albo da sottoporre alla nomina da parte del sindaco.    Il venire a meno del segretario comunale che va in pensione determina lo scioglimento delle convenzioni di segreteria in essere con il Comune di Orio al Serio con cui era in condivisione la spesa relativa a questa funzione dirigenziale;   la cronica carenza di disponibilità di segretari comunali nella Provincia di Bergamo probabilmente determinerà una scelta simile a quella appena revocata,   ossia quella di un segretario  "in condivisione"  con altri Comuni con cui dovrà essere stipulata una nuova convenzione.

Nella sessione di bilancio,   in cui si approva il bilancio consolidato dell'Ente  (quello che è la somma dei bilanci del Comune di Castelli Calepio  e  delle due società municipalizzate in cui ha partecipazioni  "strategiche",   Servizi Comunali per la gestione della raccolta dei rifiuti  e  della piazzola ecologica di via Molinaretti  e  Uniacque  per  la gestione dell'acqua pubblica)   l'emergenza Covid19 inizia a presentare il conto:   il Comune di Castelli Calepio ridetermina le tariffe stagione sportiva 2019 / 2020 per gli utilizzi dei campi di calcio del centro sportivo comunale di via Ferrucci  e  deve rinunciare a oltre 12 mila euro di entrate,   quelle corrispondenti ai tre mesi di  "lockdown generalizzato"  (marzo,  aprile  e  maggio)   per i quali le società sportive che usufruiscono degli impianti sportivi hanno dovuto interrompere la propria attività  "per causa di forza maggiore"  ossia a causa della sospensione definitiva delle sedute di allenamento  e  delle partite ufficiali dei campionati deliberata dalla F.I.G.C.  (Comitato Regionale della Lombardia)  e  dal C.S.I.  di Bergamo.      Sono venute a mancare anche tutte le entrate degli eventi culturali a cui il Comune ha dovuto rinunciare a causa delle misure restrittive che sono in vigore da quando è iniziata l'emergenza sanitaria Covid19,   e  quindi si è resa necessaria una variazione di bilancio per prendere atto di queste minori entrate  e  dell'impegno,   da parte del Comune stesso,   di procedere con l'indizione di un bando di gara per una somma quantificata in 57 mila euro circa per sostenere le attività sociali  e  produttive del territorio comunale.

Nella sessione dedicata all'approvazione del piano di diritto allo studio 2020 / 2021  la  Lega clamorosamente vota contro,   la consigliera Monica Novali addirittura si è spinta a dire che il piano di diritto allo studio  "è penoso"  perchè in un anno di assoluta emergenza come quello che stiamo vivendo secondo le due consigliere leghiste manca qualsiasi idea innovativa,   soprattutto nel sostegno della didattica a distanza;   il piano di diritto allo studio era stato presentato in modo più breve e succinto del solito dall'assessora alla Scuola e all'Istruzione Nadia Poli,   sofferente per una infiammazione alla gamba,    ma che sta fronteggiando la situazione di emergenza con una presenza assidua tutti i giorni nelle strutture scolastiche  e  soprattutto accompagnando personalmente gli studenti a scuola con il servizio  "Piedibus".     La polemica tra il sindaco e la Lega era iniziata con il sindaco che con definizione infelice ha definito  "un partito che fa politica"  il comitato dei genitori di Cividino  e  ha lamentato il fatto che siano state raccolte addirittura 300 firme per chiedere un incontro con lui;   peraltro la vicenda della scuola di Cividino avrà prossimamente un  "secondo tempo"  in aula di Consiglio Comunale perchè la Lega ha presentato una interrogazione in cui chiede chiarimenti in merito al cronoprogramma sui lavori in corso per la ristrutturazione della scuola primaria di Cividino,    e  quindi questa vicenda sarà argomento del prossimo Consiglio Comunale la cui seduta si svolgerà a dicembre poco prima delle vacanze di Natale.    Le consigliere leghiste si sono visibilmente incazzate quando il sindaco le ha provocate dicendo che  "è colpa vostra se avete perso le elezioni,   se restavate con me vincevamo facilmente",    Laura Chiari ha accusato il sindaco di fregarsene degli studenti di Cividino  e  dei disagi che l'attuale situazione sta provocando alle famiglie;    in realtà la scuola di Castelli Calepio,   come tutta la scuola italiana in generale,    è stata travolta da una emergenza come quella della pandemia davanti alla quale qualsiasi paesello,   compreso ovviamente Castelli Calepio,   non poteva evitare di essere travolto  e  di farsi trovare impreparato  e  inadeguato a dare soluzione a tutti i problemi  e  soprattutto a  "programmare"  in uno scenario in cui di settimana in settimana continua a modificarsi  e  a cambiare la situazione,   alternando chiusure a riaperture,    scuola in presenza  e  necessità di ricorrere alla didattica a distanza.    

L'ultimo punto dell'ordine del giorno,   ossia una interrogazione presentata dai due consiglieri del gruppo  "Castelli Calepio Cambia"  in merito agli articoli di stampa e a un preliminare che riaccendono la possibilità di realizzare un nuovo centro commerciale nell'area ex Fonderie Quintano  e  nella quale si chiedeva notizia su come risolvere l'annosa questione dell'I.M.U.  mai versata  e  finita precipitosamente nel pozzo senza fondo dei  "crediti di dubbia esigibilità",   è stato secretato dalla maggioranza che con voto unanime del sindaco  e  dei consiglieri comunali che lo sostengono ha deciso che la discussione in merito a quel punto dell'ordine del giorno si dovesse svolgere  "a porte chiuse"  (quindi invitando il pubblico a uscire dall'aula)   e  con obbligo di assoluta riservatezza  "in collo"  a tutti i consiglieri presenti alla seduta,   i quali non potranno in alcun modo divulgare ciò che è stato discusso  "nelle segrete stanze";    i consiglieri dei due gruppi di minoranza avevano ripetutamente richiesto che il punto fosse discusso alla presenza del pubblico  e  hanno votato contro la proposta di discussione  "a porte chiuse".     Peraltro il Gufo fa notare che non solo sulla vicenda  "eternit a Quintano"  è in corso una indagine penale da parte della Procura della Repubblica di Brescia che ipotizza reati molto gravi come il disastro ambientale  e  come l'omessa bonifica dell'area,    e  che il procuratore ha iscritto addirittura dieci persone  (tra cui il sindaco  e  alcuni funzionari comunali)    nel registro degli indagati  e  ha convocato altre persone a testimoniare come persone informate sui fatti,    ma addirittura secondo diversi articoli che sono stati pubblicati sull'Eco di Bergamo  e  su giornali bresciani l'indagine stessa potrebbe allargarsi alla questione dei ritardi che si stanno accumulando per le operazioni di bonifica del sito inquinato delle ex Fonderie Quintano.     Per quanto riguarda il Gufo quindi scatta una  "auto censura"  con cui il Gufo pone sè stesso sotto segreto istruttorio   (proprio perchè è argomento di una indagine penale ancora in corso)   e  sotto silenzio tombale e sacrale,   perchè ormai la vicenda non è più nelle mani della Politica  ma  sarà di competenza della Magistratura,   che al termine delle indagini emetterà decreti  e  sentenze   e   darà soluzione a questa vicenda,   circostanza che peraltro si è già verificata in quanto proprio grazie all'indagine della magistratura bresciana si è finalmente potuto procedere a dare esecuzione alle ordinanze sindacali che hanno consentito la rimozione delle lastre di eternit dopo anni di ritardi          

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