mercoledì 16 dicembre 2020

DOTTOR SILERI, VADA FINO IN FONDO

 PIERPAOLO SILERI,   vice ministro della Sanità,  è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di  "Tor Vergata"  a Roma,   specializzato in Chirurgia dell'Apparato Digerente,    e  ha conseguito anche un dottorato di ricerca in Robotica e Scienze Informatiche applicate alla Chirurgia,  prima di candidarsi a parlamentare aveva un lavoro  (era professore associato presso l'Università  "Vita e Salute"  dell'Istituto  "San Raffaele"  di Milano,   aveva conseguito il master in Scienze Chirurgiche  a  Chicago nell'Università dell'Illinois  e  ha contribuito a diverse pubblicazioni su riviste scientifiche),   e  quindi iniziamo a premettere che quando apre bocca in materia di pandemia  e  di emergenza sanitaria  "Corona Virus"  è  persona perfettamente informata dei fatti  e  consapevole di ciò che sta dicendo,   non è un trombone qualsiasi come certi ministri  e  certi politicanti che pubblicano libri  e  parlano senza cognizione di causa nelle aule parlamentari  e  anche nei salotti televisivi;    inoltre quando sarà conclusa l'attuale legislatura non avrà problemi a trovare una nuova occupazione,   visto che l'Istituto  "San Raffaele"  di Milano ha già fatto sapere che è interessato ad avvalersi della sua professionalità,   e  pertanto non deve tramare per tentare di arraffare ricandidature  e  rimanere inchiavardato sulle poltrone,   quindi può permettersi la libertà di fare quelli che altri non riusciranno mai nemmeno a tentare di iniziare,  ossia non permettere che davanti a una tragedia drammatica come quella dell'emergenza sanitaria  "Corona Virus"   (dalla quale l'Italia uscirà totalmente devastata sia dal punto di vista sanitario  che  dal punto di vista sociale ed economico,   andando incontro alla peggiore crisi dopo quella degli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale)   tutto possa finire  "a tarallucci e vino"  lavandosene le mani  e  gettando tutta la colpa sulla Regione Lombardia,   salvando quindi le poltrone degli alti dirigenti del Ministero della Sanità  e  della Salute Pubblica,    e  continuando a raccontare la barzelletta di regime che è stata tutta colpa di Fontana & Gallera quando sappiamo benissimo che i due inetti amministratori lombardi sono stati  "due pedine"  in mezzo a una scacchiera super affollata dove quasi tutti i pezzi grossi hanno miseramente fallito la loro missione.   

Indecorosamente  e  senza alcuna vergogna sta andando in scena uno spettacolo squallido e riprovevole in Italia,   che si verifica già in altre situazioni molto meno gravi  e  drammatiche di questa   (ma che diventa insopportabile proprio per la gravità di quanto sta accadendo in questi mesi),   con il continuo  "scarica barile"  reciproco tra politici e super esperti,   tra dirigenti della Pubblica Amministrazione  e  politici,    tra politici  e  membri del Comitato Tecnico Scientifico;   nessuno si è mai assunto la responsabilità di nulla,   nessuno ha mai rassegnato le dimissioni,   tutti vanno in televisione a pontificare  e  a dare la colpa ai comportamenti  "irresponsabili"  dei cittadini per il clamoroso insuccesso di lockdown,   misure restrittive  e  menate varie  che  non hanno impedito fino a oggi una ecatombe  e  una strage con 66 mila decessi ufficiali da Covid19   (quelli  "reali"  saranno certamente molti di più,   perchè i dati relativi ad alcune Province come Bergamo,   Cremona,   Brescia,   Piacenza  e  Lodi  sono certamente sottostimati per quello che riguarda i mesi di marzo  e  di aprile),    ma all'improvviso il dottor Sileri ha deciso di dare fuori dalla divina grazia  e  di cambiare la narrazione rispetto a quella  "ufficiale"  che si rivela quindi fasulla  e  ipocrita.     In due giorni ha esordito dicendo che ci sono  "una sciatteria e un pressapochismo"  clamorosi nei Sacri Palazzi del Ministero della Salute  (ne è stata prova la vergognosa vicenda del mancato aggiornamento del piano pandemico,   che peraltro è oggetto di una indagine della magistratura),   poi ha parlato di alti dirigenti che scaldano la poltrona  e  che spesso e volentieri sono assenti  (come risulta peraltro dai verbali delle riunioni)  e  quindi ha chiesto le dimissioni di uno dei  "mega direttori"  del Ministero stesso,    quindi è partito all'assalto della diligenza  (e della dirigenza)   dicendo che il piano pandemico doveva essere aggiornato con esercitazioni,   monitoraggi,   individuazione di una catena di comando  e  che nulla di tutto ciò è stato messo in pratica,   avendo come conseguenza il fatto che i medici  "di prima linea"   (impreparati ad affrontare una tragedia di dimensioni così devastanti)  sono stati mandati al massacro.     Queste esternazioni clamorose sono diventate di dominio pubblico  e  sono finite su tutte le pagine dei principali quotidiani nazionali,   e quindi a questo punto delle due l'una:   il ministro  e  il vice ministro intervengono  e  iniziano a fare tremare e traballare le poltrone,   congedando  e  mettendo a riposo un discreto numero di dirigenti nazionali  e  anche regionali,    oppure prendono atto che non c'è nulla da fare contro questi alti burocrati che si sentono inamovibili e ne traggono le conseguenze,   rassegnando entrambi le dimissioni dai propri incarichi.     Davanti a quasi 100 mila decessi,   accuse di questo genere non possono finire nel nulla,   come se non fossero mai state pronunciate;    e  siccome chi le ha pronunciate ha un  "curriculum vitae"  personale decisamente di buon livello  ed  è una persona credibile  e  fino a prova contraria rispettabile,    se ci fosse un minimo di dignità avrebbero già dovuto arrivare le prime lettere di dimissioni di burocrati scalda poltrone sul tavolo del vice ministro,    ma ahimè ciò non accade  ed  è arrivato il momento di rimuovere un po'  di dirigenti,    non rinnovando più i loro incarichi  e  procedendo alla loro sostituzione.     Il Gufo auspica caldamente che il vice ministro possa andare fino in fondo,   perchè nulla restituirà ai parenti delle vittime i loro cari che sono tragicamente morti in questa vicenda piena di errori  e  devastante nelle sue dimensioni  e  nella forza imprevedibile con cui si è manifestata,    ma se il governo vuole recuperare credibilità agli occhi della nazione  e  alla vigilia di un periodo natalizio in cui si chiedono ulteriori sacrifici a 60 milioni di persone che ne hanno piene le scatole di questo modo di agire,   deve iniziare  (dal centro dei Palazzi romani)  a  fare piazza pulita di dirigenti scalda poltrone  e  passacarte,    e  poi  "a cascata"  deve pretendere anche dagli inetti governatori di alcune Regioni di fare altrettanto e di procedere direttamente sul territorio da loro amministrato a fare  "un giro di valzer  e  di poltrone"  per rinnovare anche a livello locale una catena di comando dirigenziale  e  burocratica che ha dato spesso pessima e miserabile prova di sè stessa nei compiti che erano stati loro affidati.     Di fronte allo scempio generale,   l'unica possibilità per la Politica di redimersi  e  di ritrovare uno straccio di decoro,   di onore  e  di dignità  è  proprio quello di promuovere chi ha ben operato  e  meritato evitando danni peggiori,   e  mandare a casa senza più cincischiare chi doveva predisporre almeno gli strumenti base per tentare di fare fronte agli eventi,   e  ha trascorso anni in totale inerzia  e  trattando la necessità di aggiornare nel tempo il piano pandemico nazionale come se fosse un adempimento cartaceo  e  inutile,     perchè se un alto dirigente statale non gode più della fiducia di un ministro  (oppure di un vice ministro)   è del tutto evidente che uno dei due commette un clamoroso errore di valutazione  e  quindi di conseguenza deve andare a casa  e,   in piena emergenza sanitaria,    non può rimanere in  quella posizione un minuto di più rispetto al momento in cui si sono manifestate queste gravi esternazioni         



       

 

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