domenica 20 settembre 2020

"L'ORACOLO CRISANTI" QUESTA VOLTA HA TOPPATO (ALLA GRANDE)

.Prima di commentare le ultime dichiarazioni dell'Oracolo Crisanti,   colui che pontifica e che fa politica sparando sempre a zero contro le Regioni amministrate dalla destra  (in particolare contro la Regione Lombardia),   procediamo alla elencazione dei dati risultanti delle statistiche ufficiali emesse dal bollettino riepilogativo della Protezione Civile.   L'Italia ha un tasso  "ufficiale"  di letalità da  "Corona Virus"  devastante  (35.707 decessi su 298.156 casi  "ufficiali"  di positività in percentuale rappresentano circa il 12%),   che non è condizionato solamente dal dato pesantissimo della Regione Lombardia  (16.922 su 104.758,   in percentuale il 16,15%)  ma anche da un dato incredibilmente elevato in tutte le altre Regioni italiane   (18.785 su 193.398  in percentuale rappresenta il 9,71%);    tra di esse il tasso di letalità è sopra la media nazionale in tre delle grandi Regioni italiane  (nel Piemonte 4.476 decessi su 34.340,  in percentuale il 13,03%;   in Liguria 1.591 decessi su 12.492,   in percentuale il 12,74%;   in Emilia Romagna 4.154 decessi su 34.339,   in percentuale il 12,09%),   è di poco inferiore alla media nazionale ma comunque molto alto in Veneto  (2.162 decessi su 25.782,   in percentuale il 8,38%),    mentre sono solamente tre grandi Regioni del Centro / Sud Italia ad abbassare il dato percentuale e ad evitare che esso sia catastrofico  (la Sicilia con 296 decessi su 5.962,   in percentuale il 4,96%;   la Campania con 456 decessi su 10.260,   in percentuale il 4,44%;   il Lazio con 890 decessi su 14.344,   in percentuale il 6,20%  cioè  una percentuale che si avvicina verso la media delle altre Regioni italiane diverse dalla Lombardia).   Il dato peraltro non è  "statico"  ma è  "dinamico"  e  quindi la Lombardia per effetto trascinamento dei dati del passato ha il più alto numero delle persone  "attualmente positive al virus"  (9.007 casi di positività sui 44.098 a livello nazionale)  ma in questo momento il numero più elevato dei ricoveri ospedalieri si registra nelle due Regioni del Centro / Sud che erano messe meglio di tutte le altre,   ossia il Lazio  (445 pazienti ricoverati con sintomi di cui 23 nei reparti di terapia intensiva)  e  la Campania  (366 pazienti ricoverati con sintomi di cui 22 nei reparti di terapia intensiva),   la Lombardia è a quota 302 pazienti ricoverati con sintomi di cui 38 nei reparti di terapia intensiva  e  le altre Regioni iniziano ad avvicinarsi pericolosamente ai numeri della Lombardia,   in particolare la Puglia  (210 pazienti di cui 11 nei reparti di terapia intensiva),   la Sicilia  (207 pazienti di cui 13 nei reparti di terapia intensiva),   l'Emilia Romagna  (188 pazienti di cui 19 in terapia intensiva)  e  la Liguria  (151 pazienti di cui 16 nei reparti di terapia intensiva):    la situazione italiana è in peggioramento nei mesi di agosto e di settembre rispetto ai mesi di giugno e di luglio,   e  per fortuna siamo ancora assai lontani rispetto ai mesi catastrofici di marzo e aprile,   ma nella  "seconda ondata"  il peggioramento dei dati non si registra in Lombardia   (semmai l'incidenza percentuale dei dati lombardi sul totale nazionale,   da giugno a oggi,   si è praticamente dimezzata),   anzi,   il nuovo epicentro del caos è distribuito su tutto il territorio nazionale  e  purtroppo si è spostato geograficamente anche verso le Regioni del Centro e del Sud Italia,   con dati preoccupanti che hanno già messo in difficoltà i sistemi sanitari di quelle Regioni che non sono attrezzate e strutturate come le Regioni del Nord Italia.     

Il tasso di letalità dell'Italia è peggiore rispetto a quello della Spagna  (30.500 decessi circa su 640.000 casi di positività,  in percentuale il 4,75%  circa),   rispetto a quello della Francia  (31.600 decessi circa su 454.000 casi di positività,   in percentuale il 6,70%  circa),   rispetto a quello della Germania  (9.400 decessi circa su 271.000  casi di positività,   in percentuale il 3,50%  circa),   rispetto a quello del Regno Unito  (41.800 decessi circa su 394.000 casi di positività,   in percentuale il 10,60%  circa),    rispetto a quello dell'Olanda  (6.300  decessi circa su 90.000 casi di positività,   in percentuale il 7%  circa),   rispetto a quello della Polonia  (2.300 decessi circa su 79.200 casi di positività,  in percentuale il 2,90%  circa),   rispetto a quello della Repubblica Ceca  (500 decessi circa su 47.200 casi di positività,  in percentuale il 1,10%  circa);    rispetto a quello della stessa Svezia  (5.870 decessi circa su 88.300 casi di positività,   in percentuale il 6,70%  circa):   e  il dato ancora più clamoroso è che non solo la Lombardia,   ma anche il resto dell'Italia  (il cui tasso di letalità in percentuale era del 9,71%)   e  la stessa Regione Veneto  (il cui tasso di letalità percentuale era del 8,38%)  hanno fatto peggio della Spagna,   della Germania,  della Francia,   dell'Olanda,   della Polonia,   della Repubblica Ceca,   della stessa Svezia che non ha mai fatto  "lockdown";    in questo dato percentuale l'Italia è  "il fanalino di coda"  delle principali nazioni dell'Unione Europea,   compreso il disastroso e catastrofico Regno Unito che ha gestito malissimo la pandemia.     Nell'Italia del  "lockdown"  e  nelle altre nazioni che hanno fatto  "lockdown"  la situazione è in peggioramento mentre nella Svezia che non ha mai chiuso nulla la situazione è stabile,   nella nostra nazione abbiamo un crollo del PIL a due cifre percentuali  (meno peggio rispetto a Francia,  Spagna  e  Regno Unito  ma  nettamente peggiore rispetto a Svezia,  Germania,  Olanda,   Polonia  e  Repubblica Ceca),   abbiamo il problema di una marea di negazionisti  (fenomeno che in Svezia è del tutto inesistente)  e  siamo finiti nella situazione perversa descritta dallo svedese Anders Tegnell di una nazione che,  non avendo voluto perseguire una strategia sostenibile di medio e lungo periodo,   continuerà per mesi  e  addirittura per uno o due anni ad andare avanti nella spirale perversa delle chiusure e delle riaperture,  delle nuove chiusure  e  delle successive riaperture con peggioramento dell'andamento della curva epidemiologica,   con tutta la marea di problemi che ne deriva  e  ne discende.   L'Oracolo Crisanti punta il dito inquisitore contro la Regione Lombardia dicendo che sarebbe  "vergognoso"  assegnare il  "G20 mondiale della Sanità"  alla Regione che nella gestione della pandemia ha commesso una marea di errori,   perchè a suo avviso Veneto e Lazio sono stati due esempi di Virtù meritocratica;   secondo il Gufo  (e secondo i dati ufficiali,   ma anche secondo la stessa O.M.S.  che ha detto che la situazione attuale in Europa è preoccupante ovunque tranne che in Svezia)   se si dovesse seguire il principio meritocratico invocato dall'Oracolo Crisanti il  "G20 mondiale della Sanità"  non deve essere per nulla assegnato all'Italia,   uno dei peggiori esempi a livello europeo  della gestione della pandemia,   che ha inventato quel  "modello lockdown"  che in diverse nazioni ha prodotto addirittura risultati più disastrosi e fallimentari rispetto a quelle nazioni,   come la Germania  e  come la stessa Svezia,   che hanno adottato restrizioni di gran lunga inferiori per quantità  e  per intensità rispetto a quelle italiane.    MERITOCRAZIA,   purtroppo,   in questo caso significa che alcune nazioni europee  (e meglio di tutte come al solito la Germania)  hanno agito meglio dell'Italia,    e  che ahimè l'Oracolo Crisanti non è  "il miglior fico del bigoncio"  (come direbbero in Veneto)  ma lo stesso Veneto,   e  le super celebrate Emilia Romagna,  Liguria  e  Piemonte,    in proporzione alla popolazione,   alla densità e alla mobilità della stessa,   alla entità catastrofica che si è abbattuta nelle loro Regioni,    in termini percentuali hanno fatto  "un po'  meno peggio"  (ma non  "decisamente meglio")  della super criticata Regione Lombardia        


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